Cravenroad7

Terzo "viaggio" in quel di Golconda, il meno riuscito dei tre ma ancora su buoni livelli. Concordo con Wolkoff, ritengo questa storia più godibile de "Il lago nel cielo" con cui spartisce gli intenti, ma fortunatamente non la forma. "Il gigante" è più divertente e dylandoghiano del retorico e quasi noioso #151 e ne esce battuto soltanto per quanto riguarda i disegni dove Brindisi fu magnifico a confronto di un Casertano "regolare". Io per la verità e per continuità ci avrei visto doverosamente Piccatto a inchiostrare l'albo, ma tant'è. Fantastici Dylan&co. in versione nani da giardino. Voterò buono.

Anche qua ho toppato giudizio, in quel periodo mi girava male. Buona storia illustrata da un Casertano in stato di grazia. Un piacere da leggere, non ha quasi nulla da invidiare alle precedenti due. Ah, tra l'altro Darby è bona davvero.

Ho votato 6 per una storia che non mi ha entusiasmato, e in cui il legame con Golconda mi sembra un po' troppo buttato lì.
L'idea delle statue da giardino poteva, invece, nella sua surrealità, essere a mio giudizio declinata in maniera assai più orrorifica.
Ma quello era già lo Sclavi matto per le commedie all'americana...

Bah, non mi ha convinto né trasmesso granché. Ritirare in ballo Golconda non mi è parsa un'ottima idea, far narrare la vicena al nonno men che meno. Eppure Groucho e Bloch niente male. Buon Casertano (che con le fate si trova decisamente bene) e albo salvato dall'atmosfera del Dylan vittima degli eventi dei primi tempi. Sufficienza, per me.

La copertina non mi faceva presagire nulla di buono invece l'albo contiene una valida storia surreale.

Storia 8
Disegni 7,5

Recchioni prima di consumare Dylan Dog con la saga della cometa avrebbe dovuto leggere "Il Gigante". Questo era il surrealismo macabro con cui Tiziano Sclavi dava colpi da maestro e inseriva l'indagatore dell'incubo in una Londra stregata e onirica.

Il tutto condito con tavole eccezionali di Casertano, quasi un Doganiere del fumetto. Una storia che andrebbe riletta da tutti i fan che hanno intenzione di seguire la deriva recchioniana post numero 400.

E il "compianto" Groucho davvero gestito con autorevolezza. La scena degli occhiali magici è un capolavoro di comicità che pochi altri albi hanno saputo regalare. I ladri di nani da giardino, il ritorno di Golconda: poche idee ma incastrate alla perfezione in 94 pagine.

Sclavi dimostrò di essere un creativo per 15 anni con lo stesso personaggio. Altri non sono andati oltre i 4-5 albi.

Da incorniciare ogni singola parola!

il gigante
qui la deriva fantasy e bambinesca raggiunge il suo culmine, fatine, folletti, puffi, pupazzi dappertutto
all'epoca volevo gettare l'albo fuori dalla finestra... non capivo cosa stesse succedendo a sclavi...
forse semplicemente si era stancato del personaggio, come al suo solito... per fortuna subito dopo arriva la barbato
oggi non si può negare che comunque l'albo sia ben fatto, è scorrevole, apprezzabile il suo essere "circolare" e un insolito modo di riscrivere la solita storia con il solito serial killer, quindi melassa (tanta) e cattiveria (poca) a braccetto, qua e là qualche buona immagine dei tempi che furono: la pipa "golcondiana"
e i disegni di casertano sono fantastici come al solito, bella e radiosa la protagonista femminile
copertina nulla di che

voto 7

Albo che è sempre uno spasso da leggere. Tra l'altro uscito in mezzo ad un periodo con storie di una noia e pesantezza allucinanti

Non mi sembra così bambinesca né sdolcinata, su una struttura circolare.
Anzi, pare più un divertissement per adulti camuffato, in pieno disordine sclaviano (v. Assassino è tra noi, in chiave più nera e più paracula).

Continua a piacermi molto, a differenza di quella mappazza altamente triglicerica per famiglie del Lago nel Cielo, il peggior Sclavi di quell'epoca... inutilmente barocco nel (com)piangersi retorica sulle s-palle di nonsisaquali speranze trascendentali .

ALOHA AI NANI SULLE PALLE DEI BENPENSANTI (GIGANTI?)

Finalmente una bella storia nella quarta cinquantina...
E dire che parte lenta ed infantile, l'avevo completamente rimossa questa Golconda III, ma poi ingrana e intrattiene alla grande, fra disegni e testi folli, anche se con splatter moderato e pistolotto sclaviano che ribalta l'uomo invisibile con quello esistente, per me buco nell'acqua
Casertano a suo agio, ma avrei voluto un Piccatto III come giusto...
Bellissima La Regina delle Fate, tostissimo mostro,soprattutto quando si trasforma in striscia pedonale
9 - -

Quoto tutto ma non la scena di Groucho
Quella è una delle più tristi della serie
E te lo dice uno che malsopporta il Fantasy, tranne che nei GDR in videogames, che in quella scena si ricrede per pochi istanti....

Altro piccolo capolavoro
Questa storia prende spunto dal folklore del piccolo popolo delle fate e degli elfi (Little People, good people, gentry o fairies nel mondo anglosassone), di cui ho letto molto, trasformata come ha detto benissimo wolkoff in un divertissement per adulti in salsa dilandoghiana.
Una lettura meravigliosa, tantissime le scene suggestive disegnate magistralmente da Casertano (wookie, la pipa, gli occhiali...) che riempie gli occhi e il cuore in una atmosfera tra il sogno e realtà.

Per chi volesse approfondire sul Buon Popolo consiglio il libro dell'antropologo Evans-Wentz "the Fairy-Faith in Celtic Countries" che raccoglie le testimonianze di persone che hanno visto il piccolo popolo e anche "the secret Commonwealth" del reverendo Kirk, che analizza con rigore quasi scientifico la natura e le origini di questi esseri.

Non amo il filone Golconda e questa Golconda in formato Bollino Verde - TV per tutti è veramente basente.
Il fatto che a scriverla sia il creatore del fumetto trasmette veramente un tristo senso di usura e saturazione.

5, mediocre