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#128 - Il richiamo della foresta
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 Oggetto del messaggio: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: lun lug 21, 2008 1:49 pm 
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Dylan Dog n. 128, mensile
Il richiamo della foresta

Soggetto e sceneggiatura: Pasquale Ruju
Disegni: Luigi Piccatto
Copertina: Angelo Stano


Edward Hobbes vuole realizzare un sogno: costruire la Torre Azzurra, imponente grattacielo simbolo del suo potere. Ma la sua gloria si innalza sopra la miseria degli uomini e la morte della natura, sopra crimini sepolti dal silenzio. Jamais Nonplus è al fianco di Dylan per aiutarlo a decifrare le forze antiche che vogliono mutare quel sogno in un incubo. Spiriti ancestrali che risorgono dalle origini stesse dell'umanità.
_____________________________________________________________________________

Il primo di ruju sulla serie regolare... mi ha soddisfatto[^]

storia 7
disegni 8
tot.7,5


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 Oggetto del messaggio: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: lun lug 21, 2008 4:51 pm 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
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Per me è l'inizio del Grande Sonno della serie.
Che oggi una storia tanto piatta e noiosa non si faccia neanche ricordare malissimo la dice lunga...

Su tematiche simili Ambrosini su "Napoleone" otterrà ben altri risultati, con due storie come <i>Il tesoro d'argilla</i> e <i>La lucertola e il serpente</i>


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MessaggioInviato: dom ago 24, 2008 12:55 pm 
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Iscritto il: sab ago 23, 2008 5:47 pm
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A me piace molto... Soprattutto l' ambientazione... l' inizio, la ine, i paesagi africani, la savana...
I disegni sono molto belli, la storia anche è molto bella; ho trovato interessante il riferimento alla guerra in Ruanda... Per nn dimenticare mai...


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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: ven ago 27, 2010 10:24 am 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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Ultima modifica di Kramer76 il dom apr 12, 2020 11:59 pm, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: ven ago 27, 2010 10:58 am 
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Iscritto il: gio mag 06, 2010 7:48 pm
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Anche a me quest'albo piace abbastanza.E' una di quelle storie che puoi rileggere con piacere.


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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: mar ago 14, 2012 11:36 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
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Buon esordio sulla serie regolare di Ruju dopo le 2 pubblicazioni avvenute negli anni precedenti sul Gigante. Il Pasqualone nazionale sceglie un filone poco sfruttato nell'epopea dylaniata sino ad allora, gli spiriti esotici, affidandosi però a una vecchia conoscenza, quel Jamais Nonplus già apparso nel #76, che acquista da quest'albo il ruolo di personaggio nemico-amico ricorrente nella serie. Anche l'Azure Tower non può non richiamare alla memoria il mitico complesso di "London Two" del #50, disegnato tra l'altro dallo stesso Piccatto. Insomma Ruju batte strade desuete affidandosi ad elementi rassicuranti, gestendo bene una sceneggiatura in cui si intrecciano addirittura due trame gialle, con contorno soprannaturale e l'orrore di una guerra civile sullo sfondo. Tanta carne al fuoco impedisce forse di approfondire meglio alcune questioni che avrebbero meritato maggior attenzione (su tutte la possessione dell'ingegnere e lo scontro finale), ma la storia funziona. Non convince appieno il "nostro" drogato e la conquista-lampo di Fawzi (anche se le ragioni ci sono), ma mi fa sempre morire la battuta di Groucho su Dylan vegetariano. Riusciti intro e outro di ambientazione africana.
Discreto Piccatto che però non mi sembra ci abbia messo tutta la cura di cui dice Kramer, in particolare durante le sessioni di caccia del Kuino.
Votato buono.

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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: ven ago 17, 2012 10:17 am 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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Ultima modifica di Kramer76 il mer apr 08, 2020 11:36 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: mar set 11, 2012 2:22 pm 
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Iscritto il: sab mar 31, 2012 2:26 pm
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Buono, mi è piaciuto.

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«Io non mi considero qualcosa di particolare: io mi considero unico.»
(Max Stirner)


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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: gio apr 04, 2013 6:04 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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beh sì non è male.
sì ci sono alcuni elementi buoni di indagine e onirici, ma non ricordavo che più va avanti e meno dylaniana è
(al contrario di quanto dico sopra..)
prefigurando uno dei difetti classici di ruju.

è fuori.
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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: sab apr 06, 2013 1:50 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
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Non so come faceva a piacerti tanto prima.. Una buona storia, ma niente di che.

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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: mer apr 10, 2013 7:32 pm 
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Iscritto il: gio giu 16, 2011 9:04 pm
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Mi piace moltissimo questa storia... soprattutto il finale... ah la scena della moglie che aspetta il ritorno del marito, non è una scena del film " Trilogia del terrore " ?


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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: mer apr 10, 2013 11:31 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Non mi ha mai ispirato... mi è sempre sembrata un incrocio tra Martin Mystère e Zagor.
Però quel Ruju in un certo senso lo rimpiango, visti i suoi successori di poco successo... :(

ALOHA TOTEM E TABU'

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: mar ago 26, 2014 9:22 pm 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
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Località: Macondo
Albo un po' border line. Per restare in tema "Ruju agli esordi", molto meglio Il canto della sirena.
Tuttavia ci sono alcune parti ben strutturate e, il finale, non è poi così male ed è pure catastrofico e splatteroso.
Certo che in quel periodo molti finali c'avevano un colpo di scena che risolveva in maniera inaspettata (e talvolta ridicola) la situazione :D
Piccato niente male, si deve trovare a suo agio con i palazzoni, come diceva Altair.

Sufficienza.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: lun apr 13, 2020 12:00 am 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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il richiamo della foresta
francamente non mi spiego neanche io certe mie affermazioni di anni fa
inizia l'era ruju con una storia specchio di pregi (pochi) e difetti (tanti)
è una delle migliori ruiate, c'è qualche idea in più del solito, gli esotismi di "ananga", il sesso selvaggio, un omaggio ai confini del tempo (l'inquietante tollo), una storia africana depurata dagli eccessi antirazzisti: l'autore si inventa un immaginario wanga abitato dagli hitsu che richiama il rwanda degli hutu e tutsi
c'è una certa tensione e un certo interesse per vedere come va a finire, un buon piccatto... ma alla fine sembra proprio un poliziesco tedesco o austriaco condito in extremis da un pò di soprannaturale, nello stesso stile fin troppo grezzo che caratterizzerà quasi tutte le altre ruiate
copertina bellissima

voto 6


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 Oggetto del messaggio: Re: #128 - Il richiamo della foresta
MessaggioInviato: lun dic 13, 2021 3:02 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
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Capolavoro rujuano.

"Il richiamo della foresta" segna l'esordio di Paquale Ruju sulla serie regolare di Dylan Dog. Non tutte le sue storie successive saranno all'altezza di questa, ma resta uno degli autori che più ha dato alla sere.

Un giovane immigrato da un immaginario paese africano (ricorda ovviamente il Rwanda di hutu e tutsi) muore cadendo da un'impalcatura di un nuovo grattacielo. Abbiamo top manager strapagati, capitalismo londinese rampante e rafforzatosi grazie a guerre nel centro Africa. Il palazzinaro spietato si chiama Hobbes (citazione filosica), torna Jamais Nonplus di "Maledizione Nera", segno di grande attenzione dell'autore alla serie. Piccatto qui sforna tavole stupende, da quelle immerse nella foresta africana a quelle splatter. E la bella venere nera Fawzi è una delle partner più sexy di Dylan.

Finale chiaverottiano ma in perfetto stile Dylan. Si parla di razzismo, immigrazione, speculazione edilizia, individualismo in una storia molto antiglobalizzazione che però non scade mai nel pietismo. Davvero un albo da rileggere e da far rileggere agli attuali autori.


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