Cravenroad7

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#115 - L'antro della belva
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Buono (7-8) 21%  21%  [ 8 ]
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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: dom gen 21, 2024 6:14 pm 
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Terroredallinfinito ha scritto:
Ti sei sentito punto sul vivo, caro wolkoff (non ci siamo mai "scritti" ma sono anni che lurko), solo perché ho un parere diverso dal tuo?Tranquillo, rispetto il tuo giudizio e quello che a te può piacere, anche se la penso diversamente.

Bilotta non é per niente il mio idolo, come ho detto quello di quest'anno é il primo Speciale che leggo "con coscienza"... i primi due che lessi anni fa nemmeno li ricordo più.Che sia un bravo scrittore sopra la media bonelliana, direi possiamo concordare.

E proprio perché non é il mio idolo (come nessun altro), per me se ti va puoi pure decostruire le mie riflessioni - scritte non come Verità o convinzioni inscalfibili -, non mi tange e anzi se critichi é pure più interessante.

Non ti do però la certezza di arrivare fino in fondo al tuo sicuro, complesso papiro!


Non ne avrei né il tempo né la voglia (riletture e riconsiderazioni comprese), sapendo che è un albo uscito circa 4 mesi fa e che non sento la necessità di rimettere in ballo per smontarne le conclusioni di chi lo adula al 300%. Tra l'altro il piùbravodelleclassismo di maniera tipico dello stile di Bilotta alla lunga mi procura solo ampliamento mandibolare per gli sbadigli.

Dico solo che, tornando su questo topic, non mi sembra il caso di CATEGORIZZARE in maniera discriminatoria chi apprezza il #115 etichettandolo con determinati epiteti offensivi. Altrimenti mi pare più che legittimo aspettarsi che, per analogia contrappassesca, si possa dire (anche senza pensarlo, ma solo per categorizzare... provocando) che chi elogia a pall-one aerostatico l'ultimo Speciale made in Bilotta è un poeraccio hipsteroidizzato che si crogiola nelle para-fiction sentimentaloidi dei circuiti indie, metapippandosi filosolfeggi iperglicemici a vanvera... e non in quello che la maggioranza richiede da un DD.

Inteso, fino al fondo?
Always taking out and never putting in, soon reaches the bottom.

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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: lun gen 22, 2024 12:50 pm 
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Ripeto, non adulo in modo acritico Bilotta né l'albo in questione. Leggo, mi piace o non mi piace, stop. Zero pre-giudizi positivi da fanboy.

Ci ho trovato qualcosa e ho lasciato i miei pensieri. Ti pare che io discrimini qualcuno sulla base di quali gusti dylaniati ha? Mica critico la persona o la sua personalità, parlo di un racconto fatto di dialoghi e segni di china.

Magari a te ha toccato la forma, ma io pensavo a scriverne il contenuto. Ti é sembrato un attacco, ma non lo é. Non ho cesellato lo stile di scrittura ed é venuto un po' impulsivo o di getto, puo' essere.

"non in quello che la maggioranza richiede da un DD": potrei semplicemente rispondere in modo provocatorio "Il lungo addio". Ovvio che nessuno vuole una storia di quel tipo tutti i mesi, ma pensa quanto é entrata nell'immaginario. Dice parecchio su cosa la maggioranza richieda da un DD.

Ma vado oltre, e dico: puo' essere, ma in Dylan abbiamo visto di tutto, letteralmente. Ormai non sappiamo nemmeno più cosa davvero vorrebbe la media da questo personaggio, nemmeno qui sul forum. Se per una volta e in uno SPECIALE (lo dice la parola stessa) si vuol far crogiolare il lettore in una metapippa romanticoide hipsterosa, amen.

Pensa che il mio numero preferito é probabilmente "Terrore dall'infinito" (chi l'avrebbe mai detto...).

Poi c'é sicuramente anche il discorso oggettività. "Il bosco degli assassini" puo' essere un guilty pleasure trash fatto con gusto... ma vogliamo negare che "Sul fondo" (esempio a caso di un albo medio e non "celebrabile", che ho letto in questi giorni) sia obiettivamente migliore? Anche solo presentabile in società.

Cio' detto, lieto di continuare eventualmente questo scambio, ma salto anche ad altre e più serene discussioni. Pace e bene!


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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: lun gen 22, 2024 1:37 pm 
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Terroredallinfinito ha scritto:

Poi c'é sicuramente anche il discorso oggettività. "Il bosco degli assassini" puo' essere un guilty pleasure trash fatto con gusto... ma vogliamo negare che "Sul fondo" (esempio a caso di un albo medio e non "celebrabile", che ho letto in questi giorni) sia obiettivamente migliore? Anche solo presentabile in società.


Di sicuro - per citare il discorso della "permanenza dell'immaginario" che tu stesso hai addotto per Marina&co- è oggettivo che Il bosco degli assassini permanga come stato iconico nella memoria di molti, con tutti i pro/contro del caso, mentre la storia molto apprezzabile di Casali (che forse allo status algebrico merita pure un voto superiore, e mi spiace molto che l'autore non sia tornato a scrivere per DD) non se la fila un sorcio morto ormai, nello sprofondo anonimato in cui come altre è sprofondata.

Perché a modo suo la storiaccia di Birba&co è diventata un cult delirante della sgangheratezza provocatoria e del nonsense di quel periodo, rappresentando l'apice di un certo trash sfacciato e profondamente divertito che non doveva accomodarsi all'ipocrisia editoriale di cosa debba essere "presentabile" o meno in (quale?) società.

Ergo... lassaperde il revisionismo sul Chiave, senti un consiglio, non fa per le tue fisime da post30enne. 8-)

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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: lun gen 22, 2024 2:06 pm 
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Iscritto il: gio nov 30, 2023 12:05 pm
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Sul tuo discorso iniziale della "permanenza dell'immaginario": i Cinepanettoni sono dunque prodotti di qualità e "accettabili" in quanto hanno il timbro della memoria collettiva un po' nostalgica?

Riguardo il "quale società": quella del mondo attuale, che ci ha costretto con i minuti contati ad un Gualdoni, e di reazione estrema a Recchioni.

La Bonelli ha confinato Dylan dentro un suo mummificato mondo a parte, dimenticandosi che é un fumetto calato nella realtà di tutti gli altri.

E questo ha generato quel manierismo sempliciotto e dozzinale di cui noi stessi ci lamentiamo da almeno metà della storia del personaggio.
Ma non se ne puo' uscire, se non ci si avvede che "Il bosco degli assassini" ha delle regole di ingaggio che valgono solo per i lettori già ultrascafati conoscitori del gioco.

Recchioni questo aveva provato, con tutti i suoi limiti, errori e anche successi del caso: riallinearlo al mondo fumetto generale. Non farlo camminare con le regole specifiche stratificate in modo autistico nei decenni.

In questo senso, la narrazione di "Sul fondo" puo' essere anche più o meno apprezzata da chi sfoglia e legge un X cartonato Bao. Sicuramente alla fine ci arriva. Non so se fa lo stesso con "Il bosco degli assassini".

E se oggi noi lettori non ci ricordiamo più la prova di Casali (che sottoscrivo, dovrebbe cimentarsi di nuovo), é anche e soprattutto un problema nostro, che non abbiamo più voglia di ri-approfondire/ri-valutare e andiamo sull'usato sicuro, a volte scassone.

Poi, per arrivare al "Fine dell'episodio" ed appassionarsi, gli diamo "Memorie dall'invisibile", questo é chiaro.


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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: lun gen 22, 2024 11:56 pm 
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Stai travasando il discorso sul generalismo storico dei massimi sistemi (dylaniati) e non mi sembra il caso di intavolare quelle considerazioni pure qua. Esistono topic appositi nella sezione apposita, e nel caso se ne possono aprire di nuovi anche se i discorsi gira&rigira sono sempre quelli.
viewforum.php?f=2

My 0,5 cents, manunceallargamo: Dylan può calarsi in qualsiasi realtà, ma se non lo fanno i suoi autori è un lamento a vuoto. Senza contare che non sempre "attualità" vuol dire cogliere lo spirito di quello che si confà a DD: le forzature dietro l'angolo finiscono spesso per cospargersi di goffaggine peggio che patetica in nome del modernariato posticcio. H.P. Lovecraft diceva che la paura è il sentimento più antico dell'uomo, non a caso. Eternabile, senza palpare il polso a presunti zeitgeist pro-forma. Ed in questo senso anche certe storie top di DD lo sono, eternabili e sempre valide, in qualsiasi epoca si possano tradurre.

Cita:

Sul tuo discorso iniziale della "permanenza dell'immaginario": i Cinepanettoni sono dunque prodotti di qualità e "accettabili" in quanto hanno il timbro della memoria collettiva un po' nostalgica?


I cinepanettoni non hanno lasciato nessun distinguo tra sé. Ne sono usciti a dozzine e nessuno sarebbe in grado di citarne uno in particolare come specimen o punto di riferimento distinto da altri. Un'ammucchiata amorfa, come le repliche di uno show auto-pilotato.
Mentre Il bosco degli assassini è a suo modo UNICO su quel genere, e c'è gente che ne parla ancora coi dovuti distinguo, nel bene o male che sia. Iconico e quasi eternato 8-) .

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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: mar gen 23, 2024 12:38 pm 
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Chiudo il discorso senza sbrodolare troppo!

Cinepanettoni: qualcuno potrebbe citarti almeno "Vacanze di Natale", "Natale in India" e "Natale sul Nilo". Tre titoli che si staccano dalla massa, ognuno per loro ragioni specifiche. Gli ultimi due sono visti come apice ed estremizzazione di tutte le caratteristiche del genere. Il loro girare tra boschi ed assassini, in pratica.

Sul resto: io infatti ho parlato di "regole" del fumetto, ovvero di autori e scrittura, non del personaggio. Altrimenti si torna ai soliti e sterili discorsi "Dylan non deve avere il cellulare, la sua ambientazione deve essere gli '80s", etc. Quello é affrontare il discorso toccando la forma ma non la sostanza, e i risultati si sono visti.

Quelle storie top di DD sono tali perché si é mantenuta la sostanza dylaniata (le caratteristiche del suo mondo) unendola ad una forma in stato di particolare grazia che arriva a TUTTI i lettori di OGNI TIPO di fumetto.


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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: mar gen 23, 2024 7:27 pm 
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Terroredallinfinito ha scritto:
"Il bosco degli assassini" puo' essere un guilty pleasure trash fatto con gusto... ma vogliamo negare che "Sul fondo" (esempio a caso di un albo medio e non "celebrabile", che ho letto in questi giorni) sia obiettivamente migliore?


come mischiare la merda con la cioccolata


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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: ven gen 26, 2024 7:35 pm 
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A proposito di remake trash, ci mancavano le tipiche ingiurie contro il Chiave.
Fanno parte del folklore di questo forum d'altronde, ed uno come lui la prenderebbe col sorriso augurando un bel controfinale truculento a chi le prende sul serio invece che altrove. 8-)

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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: ven gen 26, 2024 7:43 pm 
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wolkoff ha scritto:
A proposito di remake trash, ci mancavano le tipiche ingiurie contro il Chiave.


contro le storie, non contro la persona, altrimenti mi degrederei


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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: ven gen 26, 2024 8:09 pm 
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Dai diamanti non nasce nulla, dal resto... anche il concime per i florilegi degli irriconoscenti.

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MessaggioInviato: sab gen 27, 2024 12:26 pm 
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Ma perché dire "folklore" e non analizzare le cose con più obiettività?... Nessuno sta dicendo che Chiaverotti sia stato il Male di Dylan Dog, come si puo' non volergli bene e non apprezzare la maggior parte di quello che ha fatto?

Ma 30 anni dopo, qualche bilancio più oggettivo e meno per partito preso si potrà anche fare, no?

Se io, Kramer76 e mica solo noi muoviamo qualche critica, avremo anche la nostra piccola parte di ragione... mica diciamo che devi approvare, ma almeno analizzare quello che diciamo...


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MessaggioInviato: sab gen 27, 2024 1:31 pm 
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Kramer76 ha scritto:
Terroredallinfinito ha scritto:
"Il bosco degli assassini" puo' essere un guilty pleasure trash fatto con gusto... ma vogliamo negare che "Sul fondo" (esempio a caso di un albo medio e non "celebrabile", che ho letto in questi giorni) sia obiettivamente migliore?


come mischiare la merda con la cioccolata


Ma dai. Povero Casali, infierire così :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: sab gen 27, 2024 2:16 pm 
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Terroredallinfinito ha scritto:
Ma perché dire "folklore" e non analizzare le cose con più obiettività?... Nessuno sta dicendo che Chiaverotti sia stato il Male di Dylan Dog, come si puo' non volergli bene e non apprezzare la maggior parte di quello che ha fatto?

Ma 30 anni dopo, qualche bilancio più oggettivo e meno per partito preso si potrà anche fare, no?

Se io, Kramer76 e mica solo noi muoviamo qualche critica, avremo anche la nostra piccola parte di ragione... mica diciamo che devi approvare, ma almeno analizzare quello che diciamo...


Stai parlando di cose che non sai o che fingi di non sapere.
Sono lustri e lustri che l'esimio Kramer si presenta puntualmente qui sopra con caterve d'insulti per le opere di Chiaverotti, in retro-ante-trans-visione a pelle, e palle... sgonfie. Il più delle volte cogliendo l'occasione per pura provocazione, anche quando lo cita di come termine parametrico di paragone negativo per alcune cose non congeniali negli albi recentissimi.
Checcevoifààà... è così che lo disegnano, fa simpatia, e ce lo teniamo come input folkloristico una tantum prescritto da qualche mutua.

Quindi, se parliamo di cose bollate come "merda", cosa dovrei analizzare io oggettivamente per un bilancio?
Lavoro forse per il reparto coprologico-zootecnico del RIS di Parma?

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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: sab gen 27, 2024 2:22 pm 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
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wolkoff ha scritto:
palle... sgonfie


anche questo è un imput folkloristico... se arrivasse da qualcun altro lo prenderei come un insulto gratuito (insulto vero, non quelli alla materia inanimata sacra e intoccabile, ma sacra de che?), ma visto che arriva da wolkoff si lascia passare... :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #115 - L'antro della belva
MessaggioInviato: sab gen 27, 2024 2:28 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Era riferito alle "mie", che dopo un tot di anni di questa solfa non girano neanche più.

Comunque, a proposito di bambini mai nati ed anatomie assurde, andate se potete al cinema a vedervi Poor Things. A parte Emma Stone top, un film in gran spolvero tra Burton, Ambrosini e Chiaverotti... fa ripartire tutti gli entusiasmi a terra in derapata 8-) .

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