Il mio parere è in linea con quello di molti utenti.
La storia si lascia leggere, è vivace, ha dialoghi a tratti brillanti... ma richiede una sospensione di incredulità superiore alle forze di chiunque!
Le forzature e le coincidenze inverosimili sono tante e tali che -non importa quanto si apprezzi Sclavi- la verità è che non ci credi MAI!
Fosse una storia puramente surreale tipo
Golconda! si poteva chiudere un occhio, ma questo è sostanzialmente un thriller. I thriller del tutto assurdi e inverosimili non possono essere considerati buoni.
Io la ricordo più che altro per le simpatiche citazioni insolite, in quanto del tutto non-horror.
Per esempio:
- il vicino di casa di Rex (il vero vicino, non quello 'immaginato') è
Homer Simpson!
Inconfondibile, con calvizie, guance non rasate, pancetta, canotta bianca e lattina di birra Duff in mano. L'unica differenza col 'vero' Homer è che non è sposato.
- l'episodio del mendicante è ripreso (fin troppo pedissequamente...) dal film
La leggenda del santo bevitore di Ermanno Olmi. Il film, non il romanzo di Philip Roth da cui la pellicola è tratta, in quanto il mendicante si chiama Rutger, come l'interprete del film stesso (Rutger Hauer).
Nel complesso, l'albo strappa la sufficienza. Ma Sclavi ha scritto decisamente di meglio.