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#107 Il Paese delle Ombre Colorate
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Autore:  rimatt [ mar ago 31, 2010 10:17 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

Kramer76 ha scritto:
un autore mediocre come Mignacco su DD ci guadagna più a scrivere storie ordinarie che a scrivere storie azzardate; con quest'ultime il rischio che scriva boiate senza controllo è più alto.


Sono d'accordo con il concetto in sé, ma non con l'aggettivo "mediocre": IMO Mignacco è un buon autore, che sfortunatamente è stato utilizzato malissimo dalla Bonelli. DyD non è nelle sue corde, ma su serie più classicamente avventurose ha fatto molto bene: si veda Mister No, dove ha finito molto male - del resto era stato inchiodato alla serie - ma dove aveva iniziato col botto (un capolavoro e molto ottime storie).

Autore:  David.Brown [ dom feb 19, 2012 6:54 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

Quanti commenti negativi....a me questa storia è sempre piaciuta e non poco...

Non riesco nemmeno a paragonarla al prequel che forse le è superiore ma, ripeto, non paragonabile..

Nel primo episodio c'è un giallo bello e buono, un po' particolare viste le caratteristiche dell'assassino e le modalità, ma sempre giallo.....qui invece è proposto un delirio cartoonesco che non ti da punti di riferimento e che praticamente dall'inizio ti fa capire che questa volta non ci sarà spazio per soluzioni verosimili (splendido il prologo con i tre maniaci rincorsi e uccisi)..

Piccatto in ottima forma...Betty tra le gnocche che fanno più sesso in assoluto...

Mignacco autore mediocre??? Attendo ancora che i vari Marzano, Di Gregorio, Gualdoni tirino fuori storie come le due citate, Il sogno della Tigre o Fra la vita e la morte...poi ovviamente brutte storie ne ha scritte...però anche guardando il periodo attuale "Il delitto perfetto" è una storia non male che eccelle in originalità...

Voto 7+

Autore:  ladyofdarkness [ dom feb 19, 2012 6:56 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

ricordo che non mi è piaciuto,come quasi tutti i sequel

Autore:  Altair [ sab apr 21, 2012 11:02 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

Sequel inferiore al capostipite, malgrado, come dice giustamente David qua sopra, le due storie siano poco comparabili. Mignacco sforna una sceneggiatura in cui è evidente fin da subito l'intento di non prendersi sul serio, tra gag da cartoon, nomi improbabili (Peter Pencil :lol: , quello dei nomi è un marchio di fabbrica del buon Luigi, penso anche al recente Mark Question), situazioni inverosimili, metafore azzardate (quando Dylan e Betty fanno sesso, immagini che mi hanno ricordato quelle di "Una pallottola spuntata"). Intento quindi lodevole, ma nel finale arriva la mazzata, in senso negativo, che non ti aspetti con la retorica sull'amore che tutto può.. probabilmente anche in questo caso Mignacco si diverte, vuoi perchè la (o le) definizione d'amore che ne vengono fuori sono (forse di proposito) bambinesche, vuoi perchè il Grande Amore viene sbugiardato proprio dal voluto amplesso tra Betty/Bambola e Dylan. Troppe, poi, le strizzatine d'occhio a Roger Rabbit, vero ispiratore dell'albo. Apprezzabile il Groucho serio ("gli amici esistono anche per questo.. per fare cose inutili"), quasi insolito in una storia con contenuti tutt'altro che drammatici
Mi sarei aspettato un ritorno decisamente più horror per Pink Rabbit (Jumpo, no, davvero non si può sentire), invece di questa storiella leggera che al massimo posso ritenere accettabile.
Piccatto stavolta disegna il paese delle ombre colorate da solo, senza l'apporto di Valeri o altri e tutto sommato lo fa anche bene.

Autore:  l'uomo invisibile [ ven apr 27, 2012 3:22 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

sequel non all'altezza del numero 24 che adorai per la sua follia.
un bel 5 non glielo nega nessuno.
nessun sanpietrino kramer ,tenamoli per i veri mali della nostra società (frase banale ma sempre di effetto :g: )

Autore:  dogamy [ ven apr 27, 2012 3:38 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

Che poi erano pure in b/n...

Autore:  clarenceseedorf86 [ mar giu 12, 2012 7:23 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

5,5

Autore:  Piccatto [ sab apr 19, 2014 10:37 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

Storia un po' fiacca. Mignacco non sceneggia male, ma il soggetto è cattivo. Pink Rabbit non è più crudele come una volta e il finale è veramente interdicente con la sua moralina buonista da quattro soldi. Piccatto buono, ma questo non c'era bisogno di dirlo.

Autore:  dogamy [ dom apr 20, 2014 6:17 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

Dopo tnt recensioni al vetriolo, urgerebbe farne una alla melassa, atta a glorificare gli autori et i disegnatori, in sostanza atta a sgravarsi la coscienza per la dipartita prossima ventura e schiattare, così, in santa pace con l'animo leggero...
Purtroppo questa storia è al di là delle umane intenzioni di pace e amore, di ecumenica dolcezza e soavità d'animo.
Anzi penso sia al di là pure della lettura pura et semplice, nel senso che gli diedi giusto n'occhio e la sistemai in fila. Atta solo a riempire il vuoto dei numeri precedenti e futuri.

Atroce, insomma.

Autore:  Dear Boy [ dom apr 20, 2014 7:06 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

Però la porno sequenza metaforica mi piace.

Autore:  Xab [ gio nov 13, 2014 7:21 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

A me era piaciuto ben di più del prequel.

Forse Betty Bloom c'aveva messo del suo, sopratutto nel mondo adolescenziale pre-internet, però è stato una sorta di "Fuga dal mondo dei sogni" che mi ha sempre colpito.

Forse ecco, non l'ho mai considerato un Dylan Dog propriamente detto, su questo non ci piove.

Autore:  beone [ sab nov 15, 2014 1:39 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

a me piace, mi sa di parodia disney, ma con lo stile dylan pre 100. Pink Rabbit mi ricorda il coniglio pacuvio di alcune storie di topolino. IMHO il vero dylan muore al numero 131. Entra Ruju e Sclavi comincia a scrivere schifezze.

Autore:  Piccatto [ sab nov 15, 2014 1:56 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

In assenza di moderatori, ti modero io: piano con le parole. Opinione tua, ma totalmente Off-Topic.

Autore:  Kramer76 [ mar apr 07, 2020 8:56 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

Immagine

il paese delle ombre colorate
l'originale già era noiosetto a mio modesto modo di vedere, mai capito perchè poi hanno tirato fuori questa sfilza di sequel
dopo i fratelli da un altro mondo l'autore sembra aver scambiato dylan dog per topolino...
da salvare solo l'esuberanza di betty boop...
copertina normale

voto 5

Autore:  Stavros [ mer mag 27, 2020 10:48 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #107 Il Paese delle Ombre Colorate

Dopo il caso isolato di "Ritorno al Crepuscolo" (forse si potrebbe contare anche "Maelstrom!", per certi versi), il morbo della sequelite inizia a diffondersi su Dylan Dog: nel giro di appena un paio d'anni appariranno albi come "La quinta stagione", "Il cuore di Johnny", "Il ritorno di Killex", e "Quando cadono le stelle", nei quali Sclavi ritornerà ai luoghi, ai personaggi e alle atmosfere di alcune delle sue storie più amate. Con il senno di poi (ma ho il sospetto che anche all'epoca avessi avuto questa impressione), questa insolita concentrazione di seguiti appare come un primo segnale di resa, quasi ad ammettere che i giorni migliori della testata, ormai, sono alle spalle -insomma, pare che il primo "primocentista" sia stato proprio Tiziano... :lol: Anche se poi negli stessi anni, e ancora per un'altra stagione abbondante, sarà lo stesso Sclavi a smentirsi, regalandoci cose come "L'occhio del gatto", "Phoenix", "Tre per Zero", "Apocalisse", "Ghost Hotel". (Io ci metterei anche il numero del decennale, che se non altro mi aveva lasciato più soddisfatto del numero 100.)

Ad aprire questo filone, tuttavia, è Luigi Mignacco, che richiama in servizio il suo Pink Rabbit (qui ribattezzato inopinatamente Jumpo -non mi è chiara la sua insistenza nel non voler essere considerato "un coniglio rosa come tutti gli altri"). Non ho sottomano "I conigli rosa uccidono", cosa che da un lato mi secca perché mi impedisce di completare la mia revisione degli albi sceneggiati da Mignacco (è per questo che ultimamente sto ripescando dalla polvere digitale del passato questi vecchi thread in ordine apparentemente sparso, se qualcuno se lo fosse chiesto), ma che d'altronde mi permette di resistere alla tentazione di fare paragoni tra le due opere. Sarà per quello, o per il fatto che (a quanto ricordo) non mi pare di essere un fan accanito dell'originale, ma "Il paese delle ombre colorate" mi è sembrata una storia gradevole, che conferma pregi e difetti delle sceneggiature dylaniate dell'autore.

Tra i secondi, dialoghi a tratti troppo didascalici (quasi tutto lo scambio tra Dylan e Bloch alle pp. 62-65), qualche vaghezza di troppo sulle motivazioni e sui comportamenti dei personaggi (posso anche capire che Bambola/Betty fugga nel "mondo reale" per cercare Peter, anche se con un po' di pazienza magari l'avrebbe trovato là da dove veniva -Peter entra in quella dimensione subito dopo l'incidente, da quanto si capisce, e la prima cosa che fa è mettersi in cerca di lei-; ma perché, nel finale, non gli propone di andarsene via insieme?), e un finale piuttosto affrettato -anche se meno sdolcinato di quanto altri abbiano ritenuto, se non altro perché Peter e Betty non restano insieme.

Tra i primi, un ottimo incipit -anzi, due: sia quello animato, sia quello "reale"-, e la capacità di creare alcune buone scene, come la sequenza ospedaliera (un breve excursus sclaverottiano) e l'irresistibile serie di metafore sessuali visualizzate da Piccatto: parlo ovviamente della sequenza a pagina 69 (...), ma anche di un dettaglio che ho notato solo adesso, ossia i cannoncini del galeone che "esplodono" a pagina 23, quando Dylan la vede per la prima volta. :D A proposito di Piccatto, qui è ancora al suo meglio, ribadendo la sua sintonia visiva con il personaggio di Groucho: la sua galleria di espressioni alle pp. 22-27 è impagabile.

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