Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione
n°72La terza faccia della medaglia, mensile n°179, dicembre 2001
Testi di Michele Medda
Disegni di Giovanni Freghieri
La terza faccia della medaglia è la specialità di Peter Drabble, quell'elemento della verità che costituisce l'alternativa a cui nessuno penserebbe mai. Il problema è che Peter, sulle tracce di un assassino che sembra replicare le discutibili imprese di alcuni suoi predecessori, sta impazzendo, e di fronte allo spettro della follia non gli resta che ricorrere a Dylan Dog. Ma stavolta sono gli incubi ad avere la meglio e né Peter né Dylan scorgeranno in tempo la fatidica terza faccia. Che poi sarebbe Medda.
Noir, schizzi, passioni, nervi, triangoli, donne, confessioni, intenzioni, indagini ed omicidi sullo sfondo. Medda è come Rachel, come Drabble, come Frances, un furbone, dal midollo dylaniano, dalle mature intensità e densitÃ. La pantomima gorgheggiata, una manifestazione dei sensi e delle loro distorsioni, la macelleria in smoking con l'unico difetto rispetto allo a Sclavi o alla Barbato: il gusto horror di Medda è inferiore al loro. Medda cristallizza un'atmosfera (il fantomatico Johnny Double, lo scantinato, il luogo del delitto, le calze). Medda gioca, con i titolini interni sempre stuzzicanti (
La moglie del poliziotto,
Ammissione di colpa). Medda sodomizza Dylan con ruffianeria (pause di riflessione sclaviane al clarinetto, il caffè con Bloch, le notti insonni, il prologo, il triplo finale) e con nonchalance (il duello rusticano, l'epilogo grouchesco, il concetto di matrimonio o di compatimento, il what if e la meravigliosa duttilità pur nella rocciosità dei dialoghi) infonde la dote di lasciarsi trascinare dai flutti di scarico nelle panoramiche londinesi. Freghieri risponde presente al capolavoro di Stano.