Cravenroad7

questa è semplicemente magnifica... quante volte l'avrò letta? un miliardo? due? tre? [cit.]

La storia più affascinante ed enigmatica di Chiaverotti, la sua che preferisco, personalmente la ritengo bellissima.
Sarà anche per la sequenza d'apertura d'antologia, con tanto di citazione da Baudelaire, per i tanti riferimenti artistici e non, ma della trilogia dello spaziotempo, come Altair, questo albo è per me il migliore.

Bella storia del Chiave, confusionaria ed enigmatica, infarcita di citazioni e rivisitazioni intelligenti e moderate.

Non starò qui a tediarvi su quanto io schifi il film "Stati di allucinazione", ma incide sul gradimento personale del finale dell'albo

Secondo me Chiaverotti non avrebbe potuto trovare finale più angoscioso di questo. Che non spoilero, per evitare maledizioni e rappresaglie.
Soggetto molto interessante, poteva essere l'occasione per una storia più lunga del consueto.
Roi sempre sugli scudi, anche se ci sono un paio di sbavature con le proporzioni. Bazzecole.

Non capisco perchè per alcuni il finale è stato orrido, io l'ho trovato il migliore finora di ciò che ho letto di Chiaverotti. Peccato per la sceneggiatura un po' compassata, ma il finale è strepitoso, ribalta l'albo e lascia la storia aperta ad interpretazioni. Da 8,5.

Questo è l'albo in cui la ragazza

Stamattina mi sono svegliato con questo "spoiler" nella mente e vorrei capire da quale albo, letto anni fa, sbuca.

La vasca c'è di sicuro ma se non ricordo male

Non mi sono spiegato...

OK, avevo frainteso. Comunque l'albo è sicuramente questo

la clessidra di pietra
anche questo me lo ricordavo meglio, addirittura lo citavo tra i migliori chiaverotti
oggi non mi pare tutto questo granchè, una pallida imitazione dei sogni e delle distopie di sclavi
dylan non pervenuto almeno fino alla reazione ironica e scocciata allo spiegone finale, più assurdo, contorto e allucinante del solito
da ricordare anche wells con i suoi pupazzi e il padre che distrugge i dischi metal del figlio
copertina boh, non mi piace molto

voto 6

Quoto. Ancora oggi mi lascia stordito e perplesso, in uno stato lisergico. Mentre ascolto gli Iron Maiden in una vasca da bagno disegnata da Dali, al di sopra di certi miasmi ammorbanti

UN ALOHA IN ELEVAZIONE

Il capolavoro dylaniato del Claudio nazionale.

Albo più che discreto...
Circolare che non porta da nessuna parte, ma resta impresso per qualche trovata originale, al limite del visionario
Roi lo vedo un po' fuori posto,sarebbe stata la storia perfetta per Casertano o Piccatto
Voto 7.5

Con tutto il rispetto per le opinioni (e visioni) personali, ma Piccatto per una storia del genere sarebbe stato troppo legnoso e incapace di trasmettere una certa liquidità (v. Dali) o il senso claustrofobico delle ombre di Roi. Casertano è più sul grottesco, in senso ironico; almeno io adesso lo inquadro così, anche se prove come L'inquilino del terzo piano o La casa degli uomini perduti, fanno capire che qui non avrebbe sfigurato. Tra gli storici forse l'alternativa erano Freghieri (tratto trasognato e romantizzante) o Venturi (deliri in loop, tipo Il gioco del destino) .

ALOHA E' SEMPRE AL SUO POSTO

Venturi.... Vero...
Ma il mio commento era riferito al fatto che è una storia fin troppo... come dire, "giornaliera", luminosa per Roi... Non ricordo a memoria un Roi così "bianco"...
Freghieri è il mio preferito, non vale citarlo eh eh