Cravenroad7

Ma questo è verissimo, infatti, se non ricordo male, sulla posta annunciarono la nascita di una nuova stella dylaniana. E per una volta ci azzeccarono. La classe si vedeva già, ma mancava la fluidità, IMO.

Comunque anche Ruju esordì col botto, con quella perla che è Il vicino di casa. Non parliamo poi della prima storia di 94 tavole di Medda, La prigione di carta, che secondo me è tra i vertici di tutta la sua produzione (se non di Dylan: di rivalutazione in rivalutazione, va a finire che la metto in Top 10).

Sono esordi totalmente differenti.
Chiaverotti, 24 anni, ne dimostra 15 quando scrive "Il buio" (e mica solo "Il buio")
Paola Barbato, 28 anni, si rivela molto esperta nello scrivere, forse non nello scrivere un fumetto. (Oro che cola, comunque)

Quoto....prolisso e pieno di parole, balloon pieni e pieni per una storia che con Dylan c'entra niente o poco.
Esordio di Paola, che prometteva chissà che....

Niente dogares, abbiamo gusti opposti
Questo è uno degli albi che ho adorato.

Non è che non mi sia piaciuto. E' certo meglio questo di altre cose della Barbato ( su tutti "L'angelo caduto" ) Dico che è pieno di dialoghi e dialoghi e dialoghi....Dico che assomiglia più ad un racconto breve che una storia a fumetti ( ed essendo un esordio è grasso che cola....)

storia accettabile ,da 6 e mezzo.
i disegni mi sono piaciuti e anche l'idea dell'albo , peccato che il dilungarsi troppo nel raccontare gli eventi che a tratti annoia.

C'è poco da dire, anche perchè i personaggi provvedono già abbastanza nei baloons .

Esordio col botto di Paola che esordisce col "troppo-pieno" di tematiche ed ispirazioni torrenziali, cavandosela con una sceneggiatura distorsiva ed arginante.
Tra le mie preferite di sua pugnace penna .

Brindisi...kellodikoaffà...?

ALOHA



(postilla postuma: mannagghia, ho già scritto un post sull'albo...ma tanto mi sembrano coerenti, e anche se non fosse, darei la colpa alla Barbato ed al caos magmatico di questa storia)

Il vero esordio di Paola Barbato nella serie dylaniata, dopo il dimenticabile Grouchino, avviene con questa storia bellissima, originale e appagante nel finale per come tutti i singoli pezzi del puzzle trovano il loro posto. Peccato però che lo sforzo richiesto al lettore sia eccessivo per un mezzo come un fumetto da 94 pagine. Da pag. 70 a pag. 86 in particolare non basterebbe la proverbiale pazienza di un santo per evitare le 2 palle di qualche post fa. Penso che anche la stessa Paola, se ne avesse la possibilità, riscriverebbe quest'albo in modo molto diverso. Per quanto ritenga eccellente il soggetto, ritengo "Il sonno della ragione" un capolavoro mancato per questa sua "difficoltà di fruizione", pur mantenendo comunque un profilo altissimo. Brindisi svolge un lavoro magnifico ancora una volta pur limitato dalla marea di balloon che infestano le vignette come fossero un blob. In particolare da brividi il primo piano di Daisy a pag. 9. Riuscita e ben realizzata anche la copertina "munchana" di Stano.
Più che buono.

era di

indubbiamente si è trattato di un esordio più che positivo per la Barbato, anche se le sue opere migliori sono altre ( come sono altre le sue numerose bocciature soprattutto nei periodi più recenti ). Non sono totalmente d'accordo con chi definisce palloso questo albo; certo non sarà scorrevolissimo ma riesce ad offrire una "chiusura del cerchio" (della trama) logica e plausibile. Insomma come ha sottolineato qualcuno, tutte le tessere del mosaico alla fine si incastrano tutte perfettamente dando vita ad un disegno più che gradevole. Non è molto Dylandoghiano?? Forse si, ma in quel periodo era oro colato; e poi in questo senso Paola successivamente ha fatto molto peggio (ved ad es lo speciale ). Personalmente l'ho apprezzato di più alla seconda lettura e non mi ha per nulla annoiato.
Voto 7

Sorry. Volevo scrivere " Il Santuario" ma siccome ero fuori come un balcone ho sbagliato titolo.....

Per me quest'albo è ingiudicabile.
E' l'unico Dyd che non sono MAI riuscito a finire.
Dopo una trentina di pagine, la montagna di balloon e testo mi stronca. Proprio non riesco a proseguire.

E non serve a nulla riprendere la lettura il giorno dopo da pag.31 : ho già dimenticato regolarmente cosa era successo nelle prime 30!!!

Non ne faccio una colpa all'autrice. Probabilmente è colpa mia. Non sono portato per roba tanto sofisticata.

Faccio però notare che From Hell di Moore & Campbell (che in quanto a 'montagna di testo' è ancora più ostico) l'ho letto tutto senza sforzi in meno di 3 giorni!

Effettivamente è una storia molto cerebrale ma perfettamente congegnata, e ricordo che lo sforzo richiesto fu ripagato alla grande una volta giunto alla fine.
Esordio col botto per la Barbato e massimo dei voti (anche grazie all' immenso Brindisi, il mio disegnatore preferito di DD), ma forse proprio per questo le sue prove successive mi delusero un po'.

Un debutto impressionante. Sottovalutato. Che ha dimostrato la grande capacità di Barbato. Se non fosse per il testo in eccesso sarebbe stato un capolavoro.