Kramer76 ha scritto:
una storia del tutto dimenticabile IMO. Barbato è Barbato, Roi è Roi e quindi la sufficienza ci sarà sempre o quasi. In particolare da apprezzare l'idea dei quattro peccatori e l'incrocio mortale. Ma... Roi davvero ai minimi storici, per ciò che rappresenta questo disegnatore e per ciò che è stato capace di fare nella sua miglior forma. E dire che dopo è andata anche peggio. Barbato davvero sottotono. Soprattutto è molto ingenua l'intera trama, sfacciatamente moralistica anche se alla fine la storia non ha una morale ma è un puro divertssiment (vedi le macchiette delle tre parche e i dialoghi di queste apertamente parodistici). Insomma sembra onestamente che l'autrice non aspirasse a scrivere nessun nuovo capitolo del Signore del Silenzio, nessun nuovo capolavoro dell'essere dylaniano. Soltanto un divertssiment con qualche capovolgimento spazio-temporale appena accennato. La sceneggiatura è quasi del tutto priva di virtuosismi e della proverbiale cura psicologica dell'autrice. In più passaggi Dylan insopportabilmente moralista, tutto sommato si digerisce per la mano delicata della Barbato e per l'atmosfera parodistica di cui sopra, però rimane insopportabile al tatto. Mamma mia che banalità l'infermiera killer, il liceale neonazista, l'exgaleotto disoccupato e diseredato nonchè la barbona del vicolo malata di tifo. In conclusione una delle peggiori storie della Barbato.
Capolavoro!!!! parlo del tuo commento ovviamente...
una storia che mi è ricapitata fra le mani una decina di giorni fa...mi ricordo che la copertina e l'intro mi avevano stuzzicato decisamente l'appetito, poi la lettura è stata di una noiosità forte...
In generale non sono una grandissimo fan delle storie in cui Dylan rimane statico in una dimensione astratta a cercare di uscirne con migliaia di viaggi mentali che si intrecciano....storie del tipo "La locanda ai confini del tempo", "il mondo perfetto".....solo "il confine" che io ricordi aveva dato tanto su un tema simile...
I disegni di Roi sono però al solito ottimi....