Cravenroad7

bolle...però avrei fatto diversa la copertina[:)]

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A me non è piaciuto affatto [:(!] D'altra parte all'epoca la Barbato era ancora giovane e immatura.

Innanzitutto c'è davvero TROPPO TESTO! Tutti quei balloon enormi stra-farciti di frasi frasi frasi ammazzerebbero anche un bue! Non siamo ai livelli del "Sonno della ragione" (illeggibile!), ma è evidente che manca totalmente il senso della misura.

Non è perdonabile neppure la scelta di introdurre due personaggi-chiave (le sorelle) soltanto quando la storia sta per concludersi.
Se è vero che molti autori commettono l'errore di introdurre il personaggio-chiave solo in due vignette iniziali (così il lettore scafato capisce subito che il personaggio in questione DEVE per forza avere un ruolo importante) qui la Barbato commette l'errore opposto. E' come se Agatha Christie concludesse l'Assassinio sull'Orient Express dicendo che l'assassino era il macchinista! [:D]

Infine, non mi è piaciuto per niente il tentativo di far commuovere puntando i riflettori solo su Medusa!
Ma come?!?! Questa qui ha ammazzato cani e porci (okay, molti erano cattivi, ma NON tutti) e Dylan piange solo PER LEI?!?! Neanche una lacrimuccia per le povere vittime innocenti! Mavalà Dylan... Io, francamente, sono stato felicissimo di vedere quel mostro cattivo schiattare! [}:)]

La Barbato ha commesso lo stesso errore nel "Seme della follia", dove Dylan non versa nemmeno una lacrima per la ragazza bruciata viva (quella morta davvero, intendo), anzi la piglia per il culo dicendo che vorrebbe congratualrsi con lei. Vabbé che la Barbato ha la mania di dissacrare, ma un Dylan così carogna, che se ne strafrega delle vittime innocenti e piange solo per i criminali assassini della peggior specie a me proprio non va giù. [xx(]

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Ti mostrerò la paura in una manciata di polvere...

Non me la ricordo : non é che possiamo ricordarci tutte le storie , nevvero ?

Ciao

Batti in aria le mani e
poi falle vibrar
se fai come Simone
non puoi di certo sbagliar !

veramente troppi dialoghi,comunque un buon albo

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Golconda,un posto normale...O quasi... MOLTO quasi

una delle migliori della barbato.

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non si può arredare un cimitero e poi chiamarlo casa.

Si... tutto bene, ma non commuove.

8 1/2 comunque!

Storia indimenticabile. Nel senso che una cosa così noiosa è difficile dimenticarla...

<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Sante Caserio</i>
<br />Storia indimenticabile. Nel senso che una cosa così noiosa è difficile dimenticarla...
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Noo ,dai.
IL SONNO DELLA RAGIONE e UNA VOCE DAL NULLA sono ben + noiose imo.

mah, anzi triplo mah. 1) periodo pieno di fregnacce rujane da media 4 in pagella, quindi fu subito colpo di fulmine con la pur giovane Barbato 2) la storia, dato di fatto, è scritta con grandissima cura del giallo, dei dialoghi, delle caratterizzazioni, della tradizione 3) il finale IMO non è affatto melenso, o meglio, non nella definizione negativa di "melenso". Si c'è quella frase buttata lଠtanto per consentire alle lettrici più sensibili di strapparsi i capelli ma il personaggio di Medusa è coerente. Non vi sono cattivi cattivi, ma cattivi meschini. Ely è una di questi, l'aspetto malinconico di Ely era tutto da addebitare alla personalità  repressa di Medusa. IMO una coraggiosa scelta narrativa. Poi possiamo discutere che gli spiegoni siano davvero troppi (verissimo), che i personaggi delle gorgoni mangiapane a tradimento siano un pò macchiettistici (mezza verità ) e che qualche aspetto drammatico sia un pò stiracchiato (troppo spazio allo scrittore?), che Groucho pietrificato venga praticamente accantonato. Però la Barbato scriveva bene anche allora e si collocava ampiamente al di sopra della media del periodo. Brindisi pure lui nella media. Voto complessivo 6,5

Tra tutte le storie della Barbato questa è certamente una delle più sottovalutate.

Mi ricordo anche la lettura...era agosto 2000,,,14 anni...tornavo a Torino triste e malinconico dalle vacanze...

I disegni non sono chissà cosa...trovo che qui Brindisi abbia fatto il suo onesto compito...tuttavia la storia è molto molto bella..
Medusa/Ely è caratterizzata molto bene...e come suggerisce spesso Kramer in effetti la Barbato introduce molto sovente un personaggio femminile forte e carismatico vicino a Dylan.
Il giallo è molto affascinante...si crea un'ottima suspense e tutti gli attori sono usati propriamente..da Groucho "è una brava ragazza, senza grilli sulla testa, se li sono mangiati tutti i serpenti"...al Bloch essenziale...al Dylan che probabilmente non è ironico (con la Barbato non lo è mai) ma per lo meno non mostra la solita disperazione barbatiana...
Sceneggiatura che non annoia neanche un attimo..

Qui Paola mostrava già nettamente , oltre che di saperci fare, di amare particolarmente gli spiegoni lunghi (più lungo di questo c'è solo quello di Memorie dal sottosuolo).

Un 8+

La Barbato scrive benissimo, ma questa storia non mi piace affatto. Troppi balloon, dialoghi, spiegoni (ci dobbiamo sorbire prima quello di Meyers poi quello di Ely) senza saper solleticare la curiosità del lettore e gratificarlo nel finale come nel Sonno della Ragione (poi David mi spiegherà perchè quello lo considera un mattone clamoroso e questo no). Le figure di Ely/Medusa e Dorothy/Daisy e le vicende che le vedono protagoniste hanno molte similitudini tra l'altro: entrambe temute e condannate per questo a rimanere sole, senza aver conosciuto l'amore... almeno fino a Dylan, l'unico in grado di scorgerne il lato "vero", migliore, anche se nel caso di Ely forse la sua empatia matura un po' troppo in fretta. Dylan contrae già dal #157 la sindrome di "innamoramento con animo da crocerossina", un atteggiamento in realtà non nuovo per il nostro, ma che qui Barbato ripropone sino all'esasperazione, snaturando non poco l'approccio dell'indagatore nei confronti del gentil sesso.
Le due sorelle della Medusa in versione Charlie's Angels sono un tocco trash che non mi sarei aspettato. Aggiungiamoci un Brindisi non esattamente brillante come al solito. Il risultato finale è una noia mortale, scritta benissimo ma sempre noia mortale. Per fortuna Paola non avrebbe tardato molto a rifarsi.
Ah, sì, mi piace la parte in cui Ely fa la pizza insieme a Groucho. Un po' troppo poco. Mediocre, anche se in confronto a ben altre ciofeche meriterebbe un accettabile di ufficio.

Perchè qui bene o male lo spiegone (per quanto effettivamente lungo) è unicamente incentrato su intrighi, vicende umane, giochi di sospetti e via dicendo (con giusto un accenno di storia-mito che ci può stare).
Ne Il sonno della ragione oltre a tutto ciò ci sono anche delle spiegazioni pseudo scientifico fantastiche che pesano in maniera enorme...insomma, lo sforzo che si chiede al lettore è decisamente maggiore e , a mio giudizio, non ripagato...

Ammetto che ho sempre apprezzato le storie lunghissime firmate barbato, che si leggevano a più puntate, però comprendo anche le critiche che si fanno solitamente all'autrice (per me una delle migliori dell'intera storia del fumetto in questione), in quanto snaturava due cose:
-Dylan Dog: poichè Sclavi l'aveva creato più farfallone, in balia delle passioni (non solo sessuali) e degli impulsi, e ciò portava necessariamente ad un fumetto fulminante di breve lettura, ironico, o addirittua ,alle volte, cinico. Per la Barbato Dylan era più tenebroso, riflessivo, ma con scatti d'ira, quasi femminei. Era diverso.
-Il senso del fumetto stesso, infatti lo portava più e più volte al confine col romanzo .
Tuttavia, viva sempre e comunque Paola!
Per quanto riguarda "Medusa", è una storia che ho apprezzato, nonostante qualche trashata e qualche misero intento di rendere commovente una storia che non può esserlo di sua natura. Un albo onesto, tutto sommato buono, ma col rischio di non incidere, e quindi di essere dimenticato facilmente.

Nun zaprei.
Non è una delle più riuscite di Paola, mi pare.
Quando prova una storia più comoda/semplificata del solito sono questi i risultati...
Non è nelle sue corde .

ALOHA GORGONA

sono tipici della barbato gli spiegoni. a me personalmente non sono mai piaciute le sue storie, le ho sempre trovate prive di mordente e il suo tentativo di mantenersi fedeli a certi canoni sclaviani del dylan delle origini (gliene ne do atto), mi sono sempre parsi forzati e non naturali. Il vero stile della barbato lo di vede nelle sue produzioni originali.