Cravenroad7

Concordo. Magari, se la rileggessi oggi, la troverei migliore di come la ricordo (è quasi certo), ma all'epoca la considerai carina e poco più, seppure nobilitata da alcuni guizzi da maestro. Diciamo da 7, ecco.

La rileggerò perchè non la ricordo, comunque il duo Medda+Piccatto è uno dei migliori della testata

Assolutamente meritevole ed ingiustamente sottovalutata. Come in molti albi di Medda, la linea horror è sottile e la storia si regge quasi esclusivamente su un'ottima sceneggiatura, ma non per questo merita meno. Medda è sempre capacissimo di introdurre temi sociali forti senza ammazzarli di retorica vuota.

Conosco più di qualcuno che la associa alla Collina dei Conigli... tra le peggiori di Medda...

Per me invece è davvero un buon lavoro, sul tema della creazione (televisiva) e l'orrore stagionabile.
Quasi uno spin-off della Prigione di Carta; non all'altezza del precedente, ma che si difende con stile.

ALOHA CUGINO IT

Letta oggi, devo dire che mi è piaciuta. Piccatto non ha dato il suo massimo, ma è una storia scorrevole.
Solo una cosa: uno dei barboni, Bozo, quello muto, non assomiglia per caso ad Harpo Marx? Anche il fatto che non parli.

Quanto mi manca il piglio ironico e sociologico di Medda. Con "La famiglia Milford" praticamente lo scrittore sardo fa un'analisi critica della società britannica (e se vogliamo europea in generale) dagli anni settanta ai duemila. E il tutto condito da sangue che scorre a fiumi. Davvero una bella storia con un Piccatto sempre a suo agio tra mostri e sbudellamenti vari.
Interessante il personaggio di Ellen, che rimbalza Dylan per un sessantenne. Una donna molto credibile, di quelle che raramente finiscono negli albi di Dylan Dog.
Albo da consigliare anche a chi non legge Dylan Dog ma è cresciuto con telefilm come Arnold, Happy Days e Genitori in Blue Jeans.

la famiglia milford
un titolo minore di medda, un sequel ancora più metafumettistico di "la prigione di carta", a metà tra pink rabbit e "caccia alle streghe" (torna la politica su dylan dog)
una storia comunque buona, con dialoghi nella media meddiana e qualche idea simpatica: la sit com "the moonsters", il boyscout nel frigorifero
il personaggio di kramer esce subito di scena a mille pezzetti
disegni di piccatto buoni, anche se un pò ostici
nulla di che la copertina

voto 7

Ricordavo con maggiore positività l'autore. Questa storia non lascia granché, è pesante nel suo svolgimento per quanto lo spiegazionismo assurdo di Medda abbia comunque un lato interessante.

6,5 (votato buono)