Cravenroad7

Devo dire ce sei stato chiaro e coinciso! [:)]

Comunque sono del tuo stesso parere... anche a me è GARBATO!!!

Insolito.. forse un pò cofusionario! ma bello!


Ah! è vero anche che s vede il primo impiegato non frustrato, non maniaco, e addirittura simpatico!! bene! abbandono coraggioso di uno dei clichè più ricorrenti!

<hr noshade size="1">Dato che un gatto cade sempre sulle zampe,
e una fetta di pane imburrato cade sempre dalla parte del burro:
legando un fetta di pane imburrata sulla schiena di un gatto e lasciandoli cadere nel vuoto,
il gatto e la fetta di pane continueranno a ruotare all'infinito senza mai toccare terra...
creando così il moto perpetuo!

molto bello questo albo...

storia 8
disegni 7
tot.7,5[^]





London bridge is falling down, falling down, falling down my fair lady...

vi racconto un aneddoto su questa storia raccontato dallo stesso boselli.
la storia era stata scritta per un gigante ma la bonelli chiese a boselli di tagliarla e renderla di 94 tavole per poterla pubblicare sulla serie regolare. questo per far apparire il prima possibile nelle edicole una storia di casertano che mancava da molto su dylan dog.

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non si può arredare un cimitero e poi chiamarlo casa.

per me Boselli è un punto fermo nel campo fumettistico. Obbiettivamente devo riconoscere che "L'isola dei cani" e Dylan Dog non è nata la scintilla. E' una storia decente, c'è tutto il mestiere, Boselli non sbaglia mai su questa linea. L'omaggio a Stevenson è anche carino, Dylan Dog si comporta adeguatamente, Groucho fa qualche intervento davvero riuscito, l'atmosfera è dignitosa. Cosa non va? L'alchimia dylaniana. Quei piccoli dettagli che non esaltano più di tanto, un certo manierismo, evidentemente Boselli non si è sprecato. Il finale come già  detto da altri è troppo tirato via, il personaggio dell'impiegato stanca, la ragazza di turno è una macchietta, ciò denota qualche problemino nella gestione delle 94 pagine (un conto è Dampyr, un altro conto è DD). La pur divertente trama onirica e gli assalti dei lupi mannari finiscono per far sembrare ancora più ingenua la storia di quello che già  è: insomma, non faceva per lui. Casertano decisamente sottotono. Voto complessivo 6

Bella storia ,non c'è che dire... disegni spettacolari
pecca: Dylan ,a tratti,non sembra lui,parla in un modo che non gli si addice

Dal passato scende lo scorsoio nodo di un impiccato,
che di questa storia dylaniata è siffatta con audacia,
che mi piacque tanto allora,
e mi turba anche tuttora.
Fosser ora queste le novelle, invece di tiepide storielle,
spesso stinte e senza sale, che da cani paion ideate,
che male,
per noi lettori con sforzo cacate.

Letta con abbastanza ritardo (oggi) rispetto all'uscita, direi. Bah. Onestamente niente di che. Uno degli albi che dimenticherò subito.

A me questa storia piacque non poco.

A me non tanto.
Una delle poche storie che mi annoiato da morire e ho faticato a finire..

Storia orribile.

storia che non mi dice nulla, sembra uno scarto di dampyr.

Non mi aspettavo tanti commenti negativi su questa storia che a me non è mai dispiaciuta. Certo, sull'obiettività mio giudizio pesa enormemente la presenza ai disegni di Casertano che riuscirebbe a rendermi piacevole anche la lettura di una bolletta del gas. C'è anche da dire che molte delle stroncature che ho letto qui sono risalenti nel tempo, quando ancora non si era visto il peggio del peggio della testata.
Problemi ce ne sono, non pochi, sia in fase di sceneggiatura che nella gestione del personaggio. I primi riguardano in particolare la parte finale, con l'incursione fin troppo disinvolta di Dylan nel caveau della banca e nel poco giustificato transfer con i due modellini e relativo spiegone. I secondi sono disseminati un po' dappertutto, tra un Dylan che se la cava con la tecnologia (ma non è nè la prima nè l'ultima volta) ma dimentica il suo quinto senso e mezzo, ecc.. a quest'albo tra l'altro va probabilmente fatta risalire l'origine dei "mumble mumble" cari a Gualdoni.
Però le allucinazioni piratesche, i tuffi nella Londra del passato, il naufragio nell'isola "esotica", l'originalità della sia pur perfettibile trama, mi fanno alzare il pollice verso l'alto per questa prima e (finora) unica storia di Boselli per la serie regolare.
Voto: 6/7

Non ne ho un brutto ricordo, però dovrei rileggerla .
E per altri motivi...ho un certo feeling per l'antica Isle of Dog della Londra del '500.
Resta il fatto che effettivamente Boselli non pare fosse molto portato per Dylan.
Questo dimostra come sia difficile scrivere delle sue storie anche se si è autori di qualità a tuttotondo trecentosassantigradico

ALOHA CIURMA

Rleggendo questa storia mi sono reso conto di come sia lampante il fatto che sia stata realizzata da una grande sceneggiatore che però non ha troppa confidenza con il personaggio.
Ma dire personaggio forse non è giustissimo: in fondo Dylan qui è Dylan...quello che davvero manca è l'alchimia, come dice Kramer...la storia è troppo avventurosa...troppo movimentata per essere dylandoghiana..

Ad ogni modo va detto, ripeto, che il mestiere c'è tutto e infatti buchi rilevanti nella sceneggiatura non ne vedo così come farei fatica a trovare difetti grossolani...ma non prende...

Il Casertano di questi anni cominciava a diventare fastidioso...

Voto 6...di Boselli ho preferito di gran lunga la breve nel Color Fest dell'estate passata..

Qualcuno mi ricorda se ha scritto altro per Dylan Dog?

"Quell’hotel sulla spiaggia" sul CF 9.