dogares ha scritto:
Vedo che siete tanto certi degli intenti di Chiaverotti...ok.
Non disponiamo del suo encefalogramma distorto, ma molte delle cose dette da me in precedenza corrispondono a dei suoi discorsi in nonricordoqualefiera tra '93 e '95
.
All'epoca non esisteva internet quindi... per filmati o resoconti in giro...NADA.
dogares ha scritto:
Il confronto con Tarantino non si regge, per me, poiché uno ( Tarantino ) è spesso ( ma non sempre ) volutamente confuso e trash ma geniale nel suo impostare una visione fumettistica ai suoi film, l'altro ( Chiaverotti ) ha spesso mostrato di annegare nel non sense e nel trash proprio per sua incompletezza narrativa. .
Il confronto era rivolto a chi s'inebria per un certo t(r)ip-o di trash ormai "trendy" e poi scatafascia tutto il resto sputandoci sopra con distacco.
Per me
L'esorciccio è un capolavoro non meno di certi film di
Buzzanca - che tra l'altro lo stesso Quentin apprezza parecchio - , ma non per questo andrò a dire che
Lino Banfi arranca nell'inseguire il dovuto traguardo del "genio"...o della genialità.
Che poi cosa sia il "genio" è una questione di lana suina che soltanto tipi come
Harold Bloom & co. potevano pensare di risolvere
.
Il trash di
Chiaverotti (
), portato come qui al suo fondo più brulicoso, non deriva di certo da incapacità tecniche nel colmare impianti narrativi od approfondire topiche.
E' il divertentismo (ricercato & volutissimo) dell' "horror" che parodizza ed incasina la prassi di se stesso, in questo caso ancora di più perché all'interno di un contesto già segnatamente dylaniesco, dopo sei anni di produzione ed oltre 70 storie sul groppone.
Chi non apprezza può intrattenersi con altro. Se si diverte, meglio.
C'è chi ha apprezzato e tentato di scimmiottarlo, con risultati penosi... sinora
dogares ha scritto:
Il punto non è convincere, quanto far oggettivamente notare che questa storia è tamarra nel suo profondo.
Appunto: è tamarra fino in fondo. Se uno non ci vuole arrivare, al fondo, rimanga su a galla coi braccioli
Come ha già detto l'
Assassino prima di me, qui non si vuole fare opera di persuasione o plagio mentale.
Le posizioni (compreso la mia, of course
) sono molto mono-partizan e c'è poco di proficuo dal discuterne.
Non voglio neanche scendere nei dettagli tecnici, storia per storia, vignetta per vignetta, per difendere l'importanza (e la qualità, effettiva) dell'apporto del
Chiave (
) a questo personaggio, perché sarebbero fiumi di inchiostro digitale. Smonterei ogni contro-tesi, capello per capello, sino allo stremo dello sfinimento dialettico.
Ma non è detto che un giorno non lo faccia, se provocato all'estremo.
Avvisati
.
L'unica cosa che mi dispiace è il tono, però - non solo su questo forum - di una certa irriconoscente spocchia anti-
chiaverottiana che nega la sua importanza per l'anima vera e propria della testata... nell'imprimerci un determinato/-ante
quid.Senza di lui Sclavi avrebbe sbaraccato molto prima ed il "fenomeno" editoriale
DD sarebbe rimasto a boccheggiare in attesa di probabile eutanasia autoriale
.
OT - OT - OT - OT -OT
Kramer76 ha scritto:
siccome uno fuori dagli affetti e dal lavoro deve solo aspirare alle cose che ritiene belle e divertenti, questa per me sprofonda nella geenna.
E se uno avesse degli affetti ed un lavoro che ritiene belli & divertenti?
Mica la sera poi è condannato a leggere
Proust o
Heidegger per compensare, prima di sprofondare nel Co(c)ito delle maggiorate a loro accanto
?
ALOHA CON GLI OCCHIALI DA SOLE
(anche se sono le 22.00, in onore a
Claudio)