Stano inaugura il suo quinto anno da copertinista con una delle sue cover più belle, per me -ed è all'incirca tutto quello che di positivo riesco a dire su quest'albo.
Chiaverotti manda nuovamente in trasferta Dylan, e forse per la prima volta inserisce un personaggio che l'indagatore già conosce (anche se il lettore non l'ha mai incontrato prima), cosa che anche nei primi anni di vita della testata avveniva saltuariamente (mi vengono in mente "Vivono tra noi" e "Il Signore del Silenzio", curiosamente entrambe di Ferrandino), e che in seguito diverrà ancor più rara.
Purtroppo, questo è il primo albo dell'autore che mi sembra veramente e irrecuperabilmente carente in termini di scrittura: principalmente, credo, perché la fusione di atmosfere thriller e toni comici se non slapstick (la porta in faccia, l'amante nascosta che entra nella cabina sbagliata, la sordità di Miss Pigoltz, quella Anna Never in sedicesimo che è Mara -i gemelli citano anche il dottor Bronsky...) non riesce proprio a realizzarsi. Anche senza contare il pigro espediente dei gemelli, l'inserimento del flashback di Warren è goffo, e diverse reazioni di Dylan sono assolutamente eccessive (le sue espressioni a pag. 18 e a pag. 28, o il NNOOOOOO! fumettistico di pagina 80).
Il finale è degno del resto, cioè deludente e sballato -a parte la macchinosità del tutto, come sarebbe a dire che Pierce ha "inscenato" la sua morte? Tra l'altro, proprio un bell'amico, doveva essere, per coinvolgere Dylan in un simile macello...
La svagatezza e il pressapochismo, peraltro, contagiano anche l'Horror Post, interamente occupato dalla presentazione di
Dellamorte Dellamore, nelle cui righe i Tangerine Dream vengono definiti gruppo
pop tedesco
-a rileggerlo mi è venuto un mezzo colpo, perché non ne ero assolutamente al corrente... a ragione, perché alla fine la colonna sonora del film non sarà realizzata da loro, ma da Manuel De Sica.