wolkoff ha scritto:
Stavros ha scritto:
Di Fulci e di questo Chiaverotti ho nostalgia anch'io, ma le loro opere sono così legate all'epoca in cui furono prodotte da farmi venire il forte sospetto che la mia nostalgia non sia legata a loro, ma all'epoca stessa, a quella particolare (e storicamente connotata, quindi comunque irripetibile) concezione di "serie B" ... quanto agli sceneggiatori, diciamo che .... di certo se c'è in giro qualcuno del genere
non sta scrivendo Dylan Dog, in questo momento.
(Che poi per me non è un problema, a dire il vero -ma questo è un altro discorso.)
Un altro discorso fino ad un certo punto, ed un problema su cui molti s'impuntano. Se le attuali - anzi, parliamo di almeno una decade - storie di DD hanno perso colpi è
anche perché non riescono a (ri)creare quell'atmosfera di genere B-movie, salvo patetici tentativi di imitazione (v. teen horror ricicloidi farciti di citazioni nerd) Non è un discorso di nostalgia chiagnona; è un discorso di funzionalità perché gli incubi da horror dylaniato nascono da quelle premesse, si sviluppano e le fanne proprie in (C)chiave originale a partire dal periodo d'oro, ma con buoni risultati anche in seguito... e per funzionare ne necessita ancora adesso, di tanto in tanto, senza rinunciare all'anima più dinamica del personaggio.
Di certo gli autori attuali ai testi non ne sono capaci. Sul fatto che ne circolino altri in giro capaci nutrirei qualche dubbio, ma dal momento che non sono pessimista per posa, sta alla capacità dei talent scout SBE scovarli e metterli nelle condizioni di lavorare al meglio.
Cosa che di sicuro è l'ultima delle priorità nell'attuale direttivo...
A.A.A. LOHA CERCASI
Forse non è neppure una questione di pessimismo (che comunque dimostri, se credi e affermi che alla Bonelli non sono interessati a trovare giovani talenti...
), ma di realismo. Se in venticinque anni Dylan Dog non ha trovato un altro Chiaverotti, le possibilità sono tre:
1) un nuovo Chiaverotti esiste, ma non lavora alla Bonelli;
2) un nuovo Chiaverotti esiste, lavora alla Bonelli, MA la sua creatività viene irregimentata e condizionata al punto di non farlo rendere al meglio;
3) un nuovo Chiaverotti non esiste.
L'ipotesi 1 sarebbe facile da confermare: basterebbe citare qualche nome... che nessuno di noi due però conosce, quindi fino a prova contraria dobbiamo escluderla.
Per l'ipotesi 2 vale quanto detto per l'ipotesi 1 -mi pare che tu legga molti fumetti della Bonelli, quindi immagino che saresti in grado di citare qualche sceneggiatore che magari non lavora su Dylan Dog ma che potrebbe essere adatto alla bisogna (sul fatto del "sabotaggio", invece, a meno di dichiarazioni dei diretti interessati, tutto quello che si potrebbe dire rimarrebbe allo stato dell'allusione e del pettegolezzo, e dunque non m'interessa). In caso contrario, ci tocca escludere anche questa.
Rimane l'ipotesi 3, che -appunto- dopo venticinque anni mi appare nettamente come la più probabile: nessuno scrive più come Chiaverotti principalmente perché... nessuno scrive più come Chiaverotti -nel senso in cui si potrebbe dire che "nessuno scrive più come D'Annunzio", o "nessuno suona più come i Led Zeppelin": vale a dire che quel determinato stile viene ritenuto inesorabilmente legato a una determinata epoca, e gli sceneggiatori di fumetti, quale che sia la loro formazione, non sono interessati a ripercorrere quella strada, ma preferiscono ispirarsi ad altri modelli, altre forme di narrazione, altri immaginarii, più moderni. (E a proposito, sarebbe anche molto difficile dare una definizione contemporanea di "b-movie", e quindi capire a quale universo espressivo dovrebbe rifarsi l'autore dei nostri sogni: I film della Asylum? Youtube? Le creepypasta?)
Che ovviamente è un problema, se ami D'Annunzio o i Led Zeppelin: ma è un problema senza soluzione, se non quella di limitarsi agli originali.