Cravenroad7

SBRAAANG!!

L'albo si apre così. E io penso, "Che figata". E di cose che mi fanno pensare "che figata" nell'albo ce ne sono diverse altre. C'è solo un piccolo problema: nessuna di queste ha una vera attinenza alla trama. E la trama, purtroppo, non è davvero un granché. Vuoi per i risvolti poco interessanti, vuoi perché non mi è chiaro il motivo per cui un qualsiasi politico dovrebbe farsi pubblicità con Dylan Dog (con il rischio di farsi mettere i bastoni tra le ruote dallo stesso), vuoi per i patetismi, vuoi per il modo di scrivere spesso troppo ingenuo ed eccessivamente diretto del Chiave. Intrattiene? Sì. Ma si poteva tirarne fuori qualcosa di meglio. La copertina è bella, ben pensata: è un peccato che non ci sia nessuna scena del genere all'interno dell'albo. Titolo completamente fuori luogo.

Se credi che questo sia un modo di scrivere pateticamente ingenuo... allora forse l'ingenuo potresti esser tu, invece... ad esserci cascato, in quella sensazione che voleva ispirarti di proposito, ma in maniera indiretta
Per quanto possa essere scafato & schiaffato (nel mestiere), ogni lettore è spesso uno strumento nella mani del Maestro ( ) Claudio.

O si diverte con lui, o sarà lui a divertirsi alle sue spalle

ALOHA...

Dunque debbo supporre che quando Chiaverotti scrive cose tipo "E poi... Chi sarà mai questo 'Zorex'? Bah, sogni... Soltanto sogni..." ci sia dietro un sottilissimo gioco retorico volto a testare la mia abilità di lettore, una sorta di celatissimo occhiolino a me rivolto che mi sfida a trovare e riconoscere il ciarpame. E non già, ad esempio, la semplice ed umana incapacità di scrivere la stessa cosa meglio.

...mediocre...questo.

Su Chiaverotti ho la mia idea, come ho avuto modo di postare altre volte.
Alterna cose ottime, a cose preoccupanti. Che è tipico di una genialità incostante.

Parole sante, Wolkoff.
Parole sante!

Fate richiesta per la mia canonizzazione.
La setta chiaverofila ha sempre bisogno di nuovi pimpanti adepti/e...

A proposito di canoni:



Non devi supporre nulla .
Basta leggere, quello che vedi... e non pensare che ogni volta lo si debba caricare in appendic(-ite) di un senso retorico"extra" per dargli un tono superiore, per baloccarsi in cervelloticismi, o per sconfessarè l'agilità di composizione.
Se si strizza l'occhiolino è per divertire (ed irridere), in compartecipazione, anche smontando dall'interno il "genere" a cui fa riferimento... e le attese di chi gli va dietro.
Più che stringerlo l'occhio, come i miopi, invita implicitamente ad aprirne un terzo... non necessariamente karmico, ma di sano scazzamento... che contempla come evenienza anche il ciarpame o il suo svilimento divertito, da un altro bulbo

Ma ognuno ragiona secondo le proprie cavità... oculari.
Quindi non mi dilungo oltre... e come dice Dogares, sul Chiave ( ) ho le mie idee e le ho già postate in precedenza.
Essendo pure inconstante (sia io che lui) le cose si fanno ancora più divertenti


ALOHA EYE SOCKETS

Tipico Chiaverotti pieno di retorica. Però alle volte riesce a destreggiarsi bene, come in Titanic. Qui a volte sembrava di leggere Tex, con il nostro eroe contro il cattivo potente di turno che lo sfida apertamente, senza paura e senza compromessi, a volte sembrava di leggere il blog di Grillo, con guerra batteriologica, poveracci che non sono nulla di fronte ai cattivoni che detengono tutto il potere. Patetica la spiegazione inoltre della "nascita" di Zorex. Viene preso in giro e riversa il suo odio nello studio, diventando un abile avvocato e vendicandosi su tutto il mondo. Avrei votato insufficiente, intendendo un 4, se non fosse stato per il finale che gli ha fatto guadagnare un punto. Mediocre.
P.s. Meravigliosa l'ultima vignetta; non tutto il male viene per nuocere.

riletta oggi , sai che anche io ho pensato a tex? Dylan lucidissimo e dal cazzotto facile. Il potente che tratta male e terrorizza i dipendenti preso a pugni davanti a tutti.

Albo che ricordavo essere ottimo da ragazzo, appena rieletto... Meh...
Al massimo da 7+
Per i disegni ed i personaggi
La storia non ha nulla di horror o dylandoghiano
Certe storie sarebbe meglio non rileggerle

presenze...
miracolo! con "presenze..." arriva al suo culmine un bel trittico chiaverottiano, un crescendo inaspettato in un periodo dylaniato di solito ritenuto di magra (non a torto)
a dispetto del titolo banale con famigerati punti di sospensione, questa storia rappresenta qualcosa di diverso dal solito tran tran chiaverottiano
una storia evanescente, basti pensare alla scena del proiettile gelatina (mah!), ma in realtà trattasi di tocco surreale e malinconico, un gioiellino inatteso che ricorda certe future storie di medda, magari proprio quelle disegnate da freghieri... zero splatter, ma tanta classe insospettabile
anti-politica, tuttavia senza retorica, altro piccolo miracolo nel miracolo, una variazione sul tema della zona d'ombra
zorex è un buon cattivo, ma curati anche gli altri personaggi, come il killer, i vari impiegati e in particolare la povera segretaria, sempre ben disegnata da un esperto in materia come il freghieri... il finale chiaverottiano potrebbe incasinare il tutto, ma in verità questo non succede
storia grandemente sottovalutata, si vede che il lettore dylaniano medio apprezza le bambinate invece delle belle storie...
poi però si lamentano della deriva degli ultimi 10/20 anni... un esame di coscienza non guasterebbe
copertina ironica ben fatta

voto 9-

Non so se all'epoca qualcuno avesse notato la singolare coincidenza (non certo io, che pensavo a tutt'altro), ma quest'albo, incentrato sulla figura di un politico di successo, sgradevole, e coinvolto in affari non chiarissimi, arrivò nelle edicole appena due mesi dopo l'elezione di Berlusconi...

Uno spunto alla "Zona morta" mette in moto la vicenda, ma Chiaverotti è in riserva, e si vede: non solo nel riciclaggio creativo (anche qui troviamo un sogno/visione il cui protagonista si trasforma in un angelo, preludio a una "metamorfosi" -qui però la sequenza è decisamente più suggestiva), e nelle ripetute scivolate nella retorica populista, ma più in generale nella difficoltà di gestire le redini della storia, che si traduce nel ricorso a soluzioni affrettate o implausibili. Fin troppo comoda, ad esempio, la loquacità dei pensieri dei personaggi, che spiegano tutto al lettore (Kyle, Arnold), ma anche dei loro discorsi, come nel caso di Zorex che rivela involontariamente a Dylan l'ubicazione di Shablands con un giro di frase terribilmente artefatto ("... al sesto miglio da Stepford ci sono le streghe!").

Dylan è abbastanza attivo, vero, ma rimane del tutto inspiegabile come mai non riesca a riconoscere in Kleiser l'uomo del sogno/avvertimento (nota: neppure io l'avevo riconosciuto, ma è chiaro che deve essere lui, perché è lo stesso Kleiser a rivelargli di avergli "inviato" quel sogno o visione che sia), cosa che presumibilmente lo avrebbe condotto a parlargli di Shablands e a scoprire un po' prima la verità.
Anche il finale lascia forti dubbi, sia per la ricostruzione di Kleiser (che, a pagina 96, riesce a infilare quattro "forse" in cinque vignette), sia per la sua scelta conclusiva: se, come mi pare di capire, si vuole alludere alla possibilità di un loop, perché mai Kleiser dovrebbe scegliere di mandare nuovamente il suo "messaggio" a Dylan Dog, già sapendo che metterà in moto una catena di eventi che lo condurrà nuovamente a beccarsi un proiettile in gola?

Di positivo restano fondamentalmente i disegni di Freghieri (mi avevano colpito molto, ai tempi, e mi piacciono ancora, in particolare la "smaterializzazione" di Zorex a pagina 20, e l'ultima tavola), benché la sua prova mi sembri discontinua: in alcuni punti le sue tavole sono elegantissime, in altri -a volte perfino nella stessa vignetta- ci sono degli elementi che sembrano proprio "tirati via".

Storia dalla trama secondo me buona, ma davvero molto pesante nello svolgimento.

6

ma il tizio con mazza e maschera alla Jason che gira in strada in un paio di vignette??? qualcuno ha mai capito chi é? che senso ha? cosa rappresenta?

Una storia banalotta che non mi ha dato molto, tra l'altro tutta questa retorica automatica del tipo "ricchi = cattivi, poveri = buoni" inizia un po' a stufare.
Non sopporto i tre puntini nel titolo e mi chiedo inoltre se non ci fosse proprio un titolo migliore: le "presenze" della storia sono secondarie alle altre mille cose che succedono, perché dedicare a loro l'intero albo? Mah.