Cravenroad7

La storia non è male *in sé* (ai tempi la promossi), ma non avrebbe dovuto essere scritta perché razionalizza (e quindi cancella) uno dei topoi più rappresentativi della serie, il cui fascino risiedeva soprattutto nell'irriducibilità del suo mistero.

Quoto. Era mille volte meglio se questo numero non fosse mai stato fatto. Non tanto per la riuscita o meno della storia, quanto come dici tu, per la sua volontà di ricondurre la zona del crepuscolo in binari razionali e spiegabili.

Non bruttissimo, ma assolutamente superfluo. Il paragone tra M&G di venti anni prima e quelli di ora (allora) è improponibile, quasi imbarazzante a vantaggio dei primi.
Masiero non aggiunge quasi nulla a quanto già raccontato e mostrato da Sclavi nei 2 precedenti episodi (e di riflesso ne "L'ultimo uomo sulla terra"), troppo poco per giustificarne un terzo. Però Hicks che decide di andare a morire con tutti i compaesani rovina il potente finale del #7 con il giudizio espresso da Dylan nei confronti del mad doctor animato da buone intenzioni. Aridatece il fratello clone-nazista!
Mediocre.

Questa storia ha diviso ma io voglio comunque premiare il coraggio di Michele Masiero per essersi accollato il duro compito di tirare fuori dal cilindro un terzo capitolo della saga di Inverary. L'ennesima versione del racconto di Poe sta in piedi e pure il dialogo tra Dylan e Hicks. Credibile anche il Dylan Dog rimasto al Crepuscolo. Forse può avere il sapore di minestra riscaldata, ma io l'ho letta con grande piacere. Apprezzabili anche la copertina con il "gorgo" di Stano e i disegni di Montanari e Grassani, più vicini alle tecniche passate rispetto alle loro tavole che eseguono per i Maxi.

Riletto e mi è piaciuto più della prima volta, forse allora avendo appena rispolverato, in spasmodica attesa dell'uscita di quest'albo, i due illustri precedenti di Sclavi, ne uscì troppo sminuito.
La sensazione è quella di una postilla, non so quanto indispensabile, ma che si lascia leggere ed è comunque piacevole rituffarsi nelle atmosfere evocate. Certo come chiusura della trilogia il finale non è eccelso, ma nemmeno da buttar via.
Montanari & Grassani per l'ultima volta discreti.

Per me questo albo è un autentico polpettone! niente a che vedere con i primi due capitoli.

Storia 5
Disegni 7

storia mediocre. PEccato! perche qualche intuizione interessante poteva pure esserci, ma nel complesso storia inutile con due M&G da carcere!

gli eredi del crepuscolo
sclavi permette a masiero di mettere mano (o manomettere, per dirla alla totò) alla zona del crepuscolo... ma lui stesso era già caduto in basso con "ritorno dal crepuscolo", rispetto all'altissimo del capolavoro originale... molto meglio "l'ultimo uomo sulla terra" ....con la scusa dell'eterno ritorno, ecco dunque un altro albo crepuscolare fatto con lo stampino, con il suo stanco e compulsivo susseguirsi di cartellini da timbrare, vortici, polveri, lacrime... lacrime di coccodrillo per il vecchio dylan dog che ormai non c'è quasi più...
montanari e grassani, certo lontani dalla golden age... ma mi sembra una buona prova la loro
copertina semplice

voto 6

Buongiorno,
non ho particolarmente apprezzato il capitolo conclusivo della saga del Crepuscolo: la dimensione nel Buco Nero dove Dylan è l'ispettore di Inverary, il viaggio verso il Buco Nero e soprattutto l'inserto della seconda storia impossibile di Poe creano una trama un po' confusa, non particolarmente avvincente; resta il fascino dell'ambientazione e i collegamenti con gli altri due episodi ma a mio avviso non si supera la soglia dell'Accettabile.
Baron Karza.