Keanu Coen ha scritto:
La differenza è che il mestiere di Roi è di disegnare al massimo delle sue possibilità, mentre il mestiere del Rrobe è duplice: scrivere delle storie accettabili, e monitorare il lavoro fatto dai collaboratori, disegnatori in primis. Quindi uno dei suoi compiti è dire: "Corrado, in questa vignetta Sybil sembra un trans, per favore ingentiliscila un po'; Corrado, questo orecchio sembra che l'ha disegnato Soshito Nakakata, per favore modificalo; Corrado, io ho scritto una battuta, ti costa troppo fare una faccia di dylan adatta a quella battuta? Se no, modifico io la battuta, tranquillo". Se dal punto di vista della scrittura delle storie il risultato è soggettivo, mi sento di dire che dal punto di vista dell'attenzione siamo largamente insufficienti.
Se Corrado dice a Lui "per favore scrivimi sceneggiature migliori" capace che la prossima volta lo vediamo disegnare le cartoline di natale di dylan. Se invece Egli dice "lavora un zinzinino meglio" sta semplicemente facendo il suo lavoro.
N. B. Sia chiaro che parlo di Roi solo per questioni di topic. Qui ci vorrebbe Zak: immaginando di tracciare un ovale che tocchi basetta-ciuffo di capelli-barba, in questa vignetta è tutto un dozzinalizzare progressivo man mano che ci allontaniamo verso i bordi. Oltre all'ovale non c'è letteralmente nulla.
Non fa una piega. Pensiero chiaro, limpido, cristallino.
E dato che il discorso si è incanalato in un doppio binario, includendo sceneggiatori (anzi, sceneggiatorE/curatore) e disegnatori...
1) riguardo al primo elemento, se il doppio compito di R. finisce per dissipare inutilmente le sue energie, le quali devono essere suddivise da un lato sulle sceneggiature e dall'altro sul "curare bene", allora può lasciar stare uno dei due compiti per dedicarsi
bene all'altro. Preferisce sceneggiare? Beh, immagino che senza il gravoso compito aggiunto di fungere anche da mastermind, gran macchinista, manovratore supremo delle trame dylaniate, magari può tirare fuori sceneggiature funzionanti. Si affida il ruolo di curatore ad un altro elemento, magari (e perché no) dotato di una certa esperienza in materia e memore degli errori fatti sino ad ora, e si ricomincia (non nel senso letterale del termine, si spera!). Al contrario, preferisce fungere da curatore? Ok, è bene che le sceneggiature siano affidate in toto ad altri personaggi (la seconda opzione mi piace di meno dato che nel periodo pre-reboot R. lo abbiamo visto prevalentemente come curatore e non mi sembra che siano state rose e fiori). Certo: curare e sceneggiare è un doppio compito, ma se si riesce a dare il 50% delle proprie possibilità in ognuna delle due cose allora è meglio dedicarsi solo ad una delle due e dare il 100%. Fare due cose e farle approssimativamente? Meglio di no.
2) riguardo ai disegnatori e alle approssimazioni: quando non sono troppo invasive/brutte a vedersi possono anche essere parte di un loro preciso marchio distintivo o di una sublimazione grafica frutto di un processo "in fieri". Basti pensare a quanto sono cambiati disegnatori come Piccatto e Dall'Agnol: entrambi abbastanza curati all'inizio della loro parabola dylaniata, e ora praticamente irriconoscibili.
Poi ci sono altri, anche blasonati, che hanno "usato" l'approssimazione a vantaggio di una certa espressività: basti pensare a Igort, Mazzucchelli (dai un'occhiata a Discovering America), Muñoz. Così, tanto per dire.
Dunque non è sempre ignobile un'eccessiva approssimazione.