Machen ha scritto:
La citazione di Dailan come metafumetto da parte di sappiamo chi è veramente pretestuosa! Ovvio che Sclavi rubacchiasse, citasse, mixasse: ma la differenza sostanziale è che dietro c'era un signor narratore, non (nella migliore delle ipotesi) un chimico del fumetto. "La zona del crepuscolo" ruba il titolo dalla serie televisiva, ruba la copertina di Karel Thole dell'Urania "In una piccola città", saccheggia nei cognomi un sacco di scrittori...
Ed è sostanzialmente, di fatto, un plagio di un piccolo, misconosciuto horror scritto da Dan O'Bannon, Morti e sepolti del 1981, da cui "ruba" praticamente tutto comprese le inquadrature.
Non intervengo mai ma scusate, stavolta non ne ho potuto farne a meno, tale è stata la mia delusione all'epoca (per questo e diversi altri albi).
Che Sclavi fosse un abile e consumato narratore dagli agili dialoghi non ci piove, comunque, anche se personalmente non ho più il suo mito da qualche decennio.
Parlando d'altro, permettetemi di citare questa perla che ho notato nella recensione del 399 tratta dal sito Gli audaci:
https://gliaudaci.blogspot.com/2019/11/ ... n-dog.htmlCita:
Come già evidenziato da Luca Valtorta nell'ormai nota intervista su Repubblica di qualche giorno fa, certamente la battaglia tra un ispettore di colore e una sergente musulmana contro un esercito di vampiri con lo stendardo nazista può assumere ulteriori significati, nemmeno troppo celati dal punto di vista ideologico (del resto, come non citare a tal proposito l'indimenticabile invito alla memoria sul nazismo in Doktor Terror, Dylan Dog #83, storia peraltro quanto mai attuale viste le recenti derive della destra in Europa e in Italia e gli incommentabili problemi di memoria sull'olocausto di alcuni esponenti del neofascismo?).
Non so cosa sia peggio: la trovata dello scontro razziale contro i vampiri nazisti (sempre che il significato che gli attribuisce il recensore sia lo stesso a cui ha pensato lo sceneggiatore), elegante e soprattutto sottile come una forma di parmigiano; il fatto che un sito di appassionati o addirittura Repubblica (in un'intervista così povera di contenuti che sembrava tratta da Libero) senta il dovere di segnalare questa genialata; o il riferimento al grezzissimo, didatticissimo e forzatissimissimo Doktor Terror come albo ancora attuale, manco Spiegelmann ne avesse tratto ispirazione per scrivere Maus. Ma un bell'albo di Dylan Dog sul sensazionalismo un tanto al chilo e sull'ignoranza dilagante a ogni livello no? Se si dovesse un attimino attualizzare la classica (o ritrita) trovata dei mostri che vivono tra i "normali", non è che mancherebbero gli spunti...