Cravenroad7

Per me altalenante, cioè ne sopra ne sottovalutato, alcune storie le ho trovate buone-ottime mentre molte mediocri o tuttalpiù sufficienti, forse mai nessuna però capolavorica ecco.
Vediamo questa, non mi ispira più di tanto, ma sono sempre curioso, quello si.

Per me Marzano è l'uomo del "meh", poiché questa è la mia reazione all'80% della sua produzione dylaniata. Non metto in dubbio che sia un bravo professionista ma non vorrei mai leggere il suo nome sul tamburino di Dylan Dog.

Il burattinaio mi è parsa una bella storia per 2/3, mentre "L'uomo e La Bestia" mi è sembrata più che discreta: entrambe senza grandi guizzi ma con vari spunti di interesse come dice Rimatt.

Beh, c'è Camagni ragazzi, un Dylan in copertina (più Dallagnoliana che Staniana imo) con la pistola e non totalmente inebetito da quel che gli accade intorno, e Marzano, dopo mesi di storie meta-ego-social può forse sfornare una leggera ma robusta sceneggiatura horror classica. Spero solo che la storia con la poliziotta non offra il fianco a tavole sprecate per mostrare la gelosia di Rania...
Ah, il titolo: come "Nel mistero" adattabile a circa l'89% delle storie pubblicate dall'86 ad oggi.

Dopo un'annata di esordienti (e metatestualità varie) allo sbaraglio mi sono ridotto ad aspettare con tiepida, ma benevola attesa un'uscita di Marzano.
Non sono tra quelli che lo disprezzassero a priori, anzi ai suoi inizi su Dylan fece anche benino, ma uno tra gli autori che durante il periodo Gualdoni (che non rimpiango) avevo finito per saltare senza rimorso alcuno.
Il burattinaio era discreta, sufficiente, L'uomo e la bestia senza troppa virtù Comunque per me da 5,5, onesta nel suo essere senza pretese un horror di serie b. Ecco una storia sulla falsariga di queste non mi farebbe gridare allo scandalo.

E poi sì, c'è Camagni

A me il burattinaio era piaciuta. Marzano quando rimane sull'horror più classico di solito si difende. Camagni, dopo lo Speciale #30, è entrato nella cerchia dei miei preferiti, ma dalla sinossi non sembrerebbe una storia adatta al suo tratto.
Aspetterò i commenti per valutare se fare una nuova eccezione.

Si, devo dire che l'impressione avuta con la piccola anteprima in bianco e nero vista sull'albo di questo mese conferma le mie suggestioni..
Un Cavenago che sta virando leggermente sull'impostazione Staniana delle cover...e a quanto pare non sono l'unico ad averlo notato; un bene? un male? un ordine di scuderia al ridimensionamento della propria artisticità a favore di una fruibilità che arrivi a tutti?!?
dopotutto a suo tempo anche il tratto molto artistico e di nicchia del sommo Nicola Mari venne in qualche modo ridimensionato dall'alto...chssà...o forse mi sto semplicemente sbagliando e tra due mesi il buon Gigi ci ritira fuori uno dei suoi capolavori impressionisti!

Mi pare di aver letto che il Rrobe abbia chiesto a Cavenago di fare qualche copertina più "classica" dopo quelle più artistiche. Credo che l'obiettivo sia quello di usare comunque entrambi gli stili, magari un po' alternandoli.

a me il titolo richiama il "come è umano lei" di fantozziana memoria...

Spero solo che non sia l'ennesima storia e versione sui vampiri!
Inutile scrivere qui quante interpretazioni di vampiri ci sono state (vivono tra noi-i vampiri, upyr e dampyriani slo per citarne alcune). Quei denti aguzzi mi hanno portato alla mente proprio i vampiri ma spero di sbagliarmi... magari si tratta di un naga

Può darsi che dopo il cross-over con Dampyr ci vadano cauti sull'utilizzo dei vampiri, almeno quelli classici.
Certo ci sono le molte varianti da leggende e folclore da usare. Per esempio potrebbero sfruttare le lamie, anzi perché non fare di una di queste una presenza (nemica con rapporto in evoluzione) fissa del Nostro? Col suo potere di seduzione lui ci cascherebbe come una pera cotta ogni volta

ma non era una sorta di lamia la pseudo vampira nel numero conclusivo del crossover con dampyr?!? e mi sembra che il nostro se ne fosse decisamente ingrifato..

Vabbè che per Dylan basta che siano femmine

Lamie così chiamate sono comparse in Autocombustione di su un Maxi, non un granché di storia.