V.M. ha scritto:
Vi riporto quanto ha scritto Recchioni su IG a proposito del prossimo futuro di Dylan:
"Quanto rumore e quanta confusione si sta facendo su questo albo, sul Color e sul ciclo di tre storie che verranno sulla serie regolare, è da non crederci.
Signori, le cose sono molto semplici: Tiziano ha scelto così.
Il creatore del personaggio, dopo dieci anni di sperimentazioni, sconvolgimenti e rivoluzioni, ha sentito il bisogno di riportare Dylan a una dimensione più “casalinga” e consueta per i lettori, e noi (la casa editrice, la redazione, il curatore, gli autori) abbiamo seguito le sue indicazioni e fatto in modo che questo fosse possibile.
È una cosa che avevo anticipato da tempo, non una novità o una robe dell’ultimo minuto.
Del resto è del tutto normale che dopo un percorso di dieci anni (non uno, non due, non cinque, ma dieci, che è un periodo di tempo che attesta il successo di questa lunga fase) si senta il bisogno di cambiare e, magari, tornare anche a casa.
Tutto qua. Non esiste alcun “complotto” o “trama oscura”.
E non si è riscritto o manipolato nulla, perché abbiamo avuto il tempo di lavorare su questa nuova rotta.
Quello che avrete nei prossimi mesi è semplice:
- lo Speciale, una bellissima storia scritta da Alessandro Bilotta e disegnata da Nicola Mari, che si pone in continuità narrativa tanto con il Dylan che avete sempre conosciuto, quanto con quello de il Pianeta dei Morti (per quello è stata detto, facendo un poco di confusione, sia una cosa che l’altra). Come può essere? Semplice, è una storia che si colloca temporalmente prima che i due universi narrativi divergessero e che è sulla rotta di quello che verrà.
- Il Color, che è una bella storia di Dario Sicchio su un mio soggetto, disegnata da Giorgio Pontrelli e colorata da Sergio Algozzino, che si collega (blandamente) al 399 della serie regolare e lancia la trilogia di storie che appariranno sulla regolare.
- Il trittico di storie della serie regolare (n. 435, 436, 437), un ciclo narrativo creato da Claudio Lanzoni e sceneggiato da me (il 435, per i disegni di Pontrelli) e da Barbara Baraldi (436 e 437, disegnati da Segio Gerasi).
Credo che siano tutte buone storie e spero che vi piaceranno".
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Ora, io capisco bene che uno che lavora in Bonelli alcune cose può dirle e altre no. E capisco pure che un professionista che ha fatto delle scelte e le reputa giuste poi si senta nel dovere di difenderle.
Però come si fa a dire che la rivoluzione è durata dieci anni e che la restaurazione è stata pianificata serenamente?
In realtà la rivoluzione è durata circa un anno e mezzo (dall'inizio del ciclo della Meteora alla fine del ciclo 666), mentre prima c'erano stati solo piccole novità (es. pensionamento di Bloch, introduzione di Ghost, Carpenter e Rania) inserite sporadicamente in storie del tutto ordinarie, con una continuity quasi inesistente.
Anzi, la vera e propria rivoluzione, cioè il reboot col nuovo Dylan, è durata appena 6 albi (8, se aggiungiamo 399 e 400) ed è stata brutalmente interrotta col n. 406.
Dico brutalmente perché già dal 407 Dylan, le sue storie e il suo mondo erano tornati sostanzialmente identici a quelli pre-rivoluzionari, senza una chiara spiegazione sul cambio di rotta. E ora che il cambio di rotta è ufficializzato, resteranno privi di sviluppi narrativi tutta una serie di spunti che il reboot sembrava aver introdotto a proposito del passato del nuovo Dylan e dei suoi rapporti con i nuovi-vecchi comprimari.
Insomma, che senso aveva occupare 6 albi per introdurre nuovi temi, ripresentare i vari personaggi e creare un nuovo universo narrativo, se poi quell'universo narrativo non lo si voleva sviluppare?
C'è poco da girarci intorno, il reboot è stato l'episodio pilota di una serie che poi non è mai stata girata.
Non ci giro intorno nemmeno io:
GRAN-DIS-SI-MO V.M.!