Cravenroad7

non ho il 10 sottomano al momento, ma se non vado errato, quello è paro paro lo specchio di Rowena; incrocio le dita.

dal sito Bonelli:

Dopo aver ricevuto un invito anonimo, Dylan Dog giunge nella villa del magnate Jeffery Scott, dove un gruppo di intellettuali è riunito per addestrare una nuova forma di intelligenza artificiale. Ma la casa stessa appare un organismo senziente, corrotto dalla volontà di un misterioso specchio che sembra riaffiorare dal passato di Dylan, risucchiandolo in un vortice di inganni.

Il primo albo di un ciclo tematico di tre storie autoconclusive, in cui gli incubi più spaventosi sono quelli a occhi aperti!

evidenziazioni in grassetto mie, la prima per dire che non ci sono più dubbi sullo specchio, la seconda per aumentare il mio livello di timore

Intanto, Nizzoli nuovo copertinista dell'Oldboy.

Poche anticipazioni della nuova gestione , sarà per concentrarsi sulle storie ? Oppure aspettano il dopo lucca che è già pieno di novità e si perderebbero in mezzo all’oceano ...

Boh che so annunciare nuovi team , nuovi autori , nuovi disegnatori.

Ok che con questo mese si è conclusa ufficialmente l’era Recchioni , che credo difficilmente lo rivedremo , non avrebbe senso , dopo aver avuta in mano l’intera baracca rivederlo come sceneggiatore . Sarebbe l’ennesima contraddizione.

Goblin, di Recchioni c'è già in cantiere un'altra storia, mi pare disegnata da Pontrelli. 'Nuff said.

già detto da tempo che sarebbe rimasto come sceneggiatore

Cavenago

Il Dylan Dog 449 sarà di CHIAVEROTTI e Saudelli!

Dylan Dog 448:
https://shop.sergiobonelli.it/dylan-dog ... a-1024044/

Copertina bella, niente da dire. In bilico tra Stano, Cavenago (i colori sopratutto), eleganza classica e il mood più pop/sparato alla Recchioni.

Storia che si prospetta con l'ennesima impronta Baraldi: c’è Dylan, che si è messo in testa di poterla proteggere. Una storia struggente, di orrore e di sentimenti, ambientata in quel confine dell’esistenza in cui per i sentimenti non dovrebbe esserci posto.

D'accordo un ritorno a vecchie atmosfere più "spleen", ma non vorrei questa angoscia diventasse il tema portante della gestione, un po' come per Recchioni il post-modernismo, le tamarrate, l'action e le frecciatine.

Alla fine, il mood "depresso" in Dylan é sempre stato circoscritto a un determinato numero di storie. Per andare aldilà dei soliti titoli, mi vengono in mente ad esempio "Il lago nel cielo" o "Saluti da Moonlight"

Spero nel Chiaverotti futuro, un po' di uccisioni scanzonate e tono più cazzaro.

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A breve poi dovrebbe esserci un Medda forse riesumato e terminato. Probabilmente parte di quelle storie in cantiere da anni come "Frammenti" o "La variabile", sbloccate con la fine dell'epoca Recchioni. Originariamente doveva essere il n. 442:

Nahum di Michele Medda, Mirko Perniola e Roberto Rinaldi

L'ispettore Bloch chiede a Dylan Dog di aiutarlo a indagare su un amico, Sean, un ex poliziotto e leader, anni prima, di una cricca di amici comuni. Perché c’è qualcosa di inquietante, di enigmatico nella vita di Sean, da quando si è legato alla giovane Sipho, una bella ragazza africana che ha un debito di riconoscenza con lui, fin da quando era bambina.

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Prossimo Color fest:


Direi si tratta de "L'isola delle ombre" sul blog di Ripoli (tavole molto belle), datata 2021: https://francescoripoli.com/Portfolio/lisola-delle-ombre/

Spero estate prossima chiudano con l'ultimo "Grouchino", in modo da avere tutte le storie.

A me la copertina del 448 non piace per niente invece, la trovo davvero sbilanciata, tutto quel nero fuori dal cerchio fa a cazzotti con il disegno dettagliatissimo che c'è dentro.
Su Medda ho pochissime aspettative, le storie ripescate dai cassetti e rimaneggiate degli ultimi anni (Trilogia di Chiaverotti, Bilotta, Barbato, ...) sono state tutte grosse delusioni. Inoltre Rinaldi non mi piace per niente.
Sul color, Ripoli mi piace molto, ma non capirò mai perchè si ostinino a utilizzare/far utilizzare le mezzetinte a disegnatori che sono eccellenti nell'uso della china e del bianco e nero classico. I risultati sono SEMPRE inferiori all'inchiostrazione tradizionale... Porretto e Mericone non mi piacciono un granchè, staremo a vedere.
L'unica cosa che mi intriga nel prossimo futuro e sulla quale ho alte aspettative è ovviamente Chiaverotti e Saudelli. Per il resto, per quel che mi riguarda, veramente desolante...

Insomma, non si salva niente!

Per quanto riguarda la copertina del n. 448, trovo appunto che il nero esterno bilanci bene la massa interna.

A me il Rinaldi "moderno" piace più dello storico, Medda solitamente offre uno spettacolo più "denso" della media. Sperando ovviamente che (l'eventuale) lavoro di conclusione non lo stravolga troppo.

Medda/Rinaldi mi sembra una bella accoppiata, no?
E' un po' come Chiaverotti/Saudelli, alla fine.

Sulla qualità di Medda sceneggiatore non ho nessun tipo di dubbio, è il fatto che sia una storia pescata da chissà quale cassetto (e quindi immagino originariamente cestinata) e poi -mi sembra di capire- rimaneggiata da altri, a farmela puzzare.
I precedenti sono pessimi (mi ricordo ancora roba come "il santuario" della Barbato, rimaneggiato e allungato da chissà chi... brrrr!).
Rinaldi non mi piace proprio invece.

Bella la copertina del 448! Come al solito, e tuttavia stranamente, la faccia di Dylan è la cosa che mi convince meno delle copertine dei Cestaro's.
Invece mi piace molto un dettaglio: tutti gli oggetti nella stanza sono parecchio vintage. Forse è la casa di questo "Harry, che sembra vivere al di fuori del tempo"? In ogni caso pone delle domande senza essere invadente, invita all'attenzione.

Invece titolo e presentazione sono delle baraldate che mamma mia, come mi respingono. Sono d'accordo con Terroredallinfinito, il mood depresso filosofeggiante, molto distinto dal depresso-cafon-metallizzato Chiaverottico nella palette dylaniata, non dovrebbe essere il tono principale della serie.

Benvenuto nel forum, a proposito! Capolavoro, Terrore dall'infinito, a lungo il mio preferito in assoluto!

Grazie!
Nell'atavico dubbio "Che nickname scelgo?", a 30 anni ho abolito cose più fantasiose e bizzarre per andare un po' boomeramente a scegliere quello che credo sia il mio Dyd preferito, "Terrore dall'infinito", appunto.
Dico "forse", perché poi chi se ne frega delle classifiche, ma é l'unico che mi ha mozzato il fiato e dato realmente dei brividi...
Cosa non é quel numero. Da mettere nella eventuale biblioteca essenziale e depurata dei must have assoluti, e non sono poi molti.


Anche se, in effetti, un curatore dovrebbe essere piuttosto presente sia a livello di sceneggiature, che di impronta, per dare la sua direzione alla serie.
Vedremo in futuro. Secondo me pero' queste prime 3 sono state fatte un po' in fretta, una volta assestati forse ci saranno altri gusti e cucinati un po' meglio e a fuoco lento.

Cover numero 449!, con una delle ultime storie del Conte

Bei colori, ed un chiaro saluto ad Ambrosini. Mi piace il tono rilassato - contemplativo.

Mi ricorda un'altra cover, ma non riesco a mettere a fuoco.

Da quando c'é la Baraldi, mi sembra che le copertine abbiano una diversa identità ben percepibile, ed una cura in più. Meno ad effetto.