Rispondo a Triss.
Non lo ritengo inadatto. Ma in una indeale classifica non lo colloco ai primi posti. Ritengo che il suo stile, che a molti piace perchè evoca atmosfere tenebrose, nasconda dei limiti strutturali. Roi è il tipo di disegnatore che tende a semplificare piuttosto che a complicare e questo spiega la prolificità da record. Parlo della profondità di campo, sempre piuttosto ravvicinata, degli scenari spesso soltanto evocati. Parlo della difficoltà nel realizzare scene d'azione. Parlo della monotonia espressiva dei personaggi.
Aggiungo che, pur non essendo un lettore di primo pelo, trovo difficoltà a comprendere la consequenzialità del racconto, soprattotto quando c'è azione, se i disegni sono di Roi. Ti propongo l'esempio della sequenza iniziale dell'albo 265, Reincarnazioni, a partire dalla bruttissima vignetta quadrupla di aperetura.
Prova a parlarne con un addetto ai lavori, con un disegnatore, con qualcuno che sappia di prospettiva, di proporzioni e di costruzione della figura.
Intendiamoci. Roi è un professionista, ma di quelli buoni a tener alta la produzione di una testata con tante uscite annuali. Gli preferisco gente come Brindisi, Bigliardo e Casertano. Nelle loro tavole c'è tanto, ma proprio tanto più lavoro. E qualità.
Cruz
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