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 Oggetto del messaggio: Re: #421 La variabile
MessaggioInviato: mer set 29, 2021 12:10 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Nima83 ha scritto:
wolkoff ha scritto:
La continuity? Meno ne fanno meglio è. Non fa per Dylan (Sclavi docet, anzi docui), e non ne sono capaci... come ampiamente dimostrato negli ultimi tempi da certi autori nerdofili che pensavano di avere a che fare con un personaggio Marvel/DC.

Persino Bilotta, nonostante tutte le libertà di cui gode in autonomia, finisce quasi sempre per incartarsi in smemorate riconsiderazioni, passi apocrifi a vuoto, spunti di girotondi a finta spirale, tracce superflue in presunto climax lasciato a penzolare... perché poi (zombescamente?) si rimangia tutto per trovare nuova linfa narrativa nello sfizio last minute dell'ultimo anno.

Altro che archi narrativi, pensassero a qualche freccetta a segno con la lancia in resta, a livello di narrazione autoconclusiva di livello almeno decente :x: .


Infatti: hanno innestato nella testata un elemento antitetico alla stessa.
La mancanza di continuità - di Sclaviana memoria - permetteva tranquillamente escamotages narrativi che il suddetto inserimento rende difficile. Parlavamo, in un altro topic, del numero 69: esempio palese di una storia che non si piazza da nessuna parte, che termina con un finale aperto del quale nessuno realmente vuol sapere i risvolti. Una storia "simbolica" (in particolar modo il finale), e nessuno si aspettava realmente, all'epoca, di vedere - nel numero 70 - la miracolosa fuga di Dylan.
Ogni storia deve essere in qualche modo un universo a sé.


Non vi è più la volontà di raccontare una storia totalmente autoreferenziale, che "nasce e muore lì" [...]Se qualcuno avesse la caparbietà di scrivere una trama tipo quella di Storia di Nessuno, questa diverrebbe l'oggetto per ridefinire nuovamente il mondo dylaniato (vedasi "fisica fantastica", spiegone che doveva assolutamente risolvere questioni su "vari perché" che nessuno aveva chiesto) quando invece storie del genere erano fatte per durare l'arco di 94 pagine. Non di più e non di meno.

Poi, tra l'altro, ci stanno affibbiando una serie di storie "antiche" (pre Meteora? Personalmente non avrei dubbi) riadattate per coincidere con questa nuova parentesi... quindi storie del periodo "atemporale" traghettate nel periodo "continuity": anche la storia disegnata da Lauria doveva nascere e morire lì, e invece è caduta nel tranello del "lo scopriremo nella prossima puntata" (vedasi seguito, francamente non richiesto).

Ecco perché prima ci si libera della pastoia-continuità in maniera scaltra e meglio è :)



Né più né meno, caro Nima :dito: .

Il "grande pasticcio" nasce dalla mente bacatamente sconclusionata di RR e Airoldi (Paninaro mmmerigano per definizione) che pensavano di guadagnare appeal per la serie nel segno della continuity, rilanciando sul concetto di stagioni, archi narrativi, micro-saghe, reboot, retcon, rivisitazioni, e altre cialtronate stellestrisce che c'entrano poco con un fumetto che esce da 35 anni ogni mese in edicola con altri standard... retrivi alla continuity, appunto, radicati nel DNA dylaniato da Sclavi stesso.

Anche perché, ci vuole moooooooolta organizzazione e programmazione coordinata, nel caso, per poter disporre di un progetto simile, sapendo che DD non è una testata mono-autoriale - e pure lì... v. girotondi sperequativi del one-man-show Bilotta di rivolo in rivolo, monofirma :roll: - ed è arduo mettere insieme dozzine di teste differenti al lavoro in tempi diversi su ciascun albo da pubblicare chissaquanno.
E come detto prima, di questa organizzazione, non ne sono capaci.

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #421 La variabile
MessaggioInviato: ven ott 01, 2021 5:06 pm 
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Località: Rurrenabaque
Goblin ha scritto:
daradda ha scritto:
Abbiamo già visto il padre di Dylan sdoppiarsi in due personalità distinte spedite in due dimensioni diverse. Dylan stesso nato nel 1600 e passa si trova poi probabilmente in un dimensione diversa, 300 anni dopo. Insomma, abbiamo già avuto a che fare con fenomeni multidimensionali, viaggi nel tempo e cose così. Non sarebbe difficile tirare fuori dal cilindro un'idea simile che rimetta un po' di ordine in questo caos senza senso. Il problema è che al momento secondo me manca l'uomo col cilindro in grado di farlo. O per meglio dire: sono sicuro che tra i vari autori ci sia, bisogna solo avere il coraggio di dargli lo scettro in mano.


è vero.
mi è venuta anche a me un’ipotesi di storia , in un ipotetico multiverso,
Dylan viene risucchiato nel 1600 di nuovo , in un mondo stile Pirati dei caraibi , per alcuni numeri , infine in qualche modo ritorna nel tempo di oggi , ma in quello precedente a questo ,
sarebbe anche un cambio di ambientazione temporaneo per riresettare il tutto.



Oppure, senza particolari voli pindarici e senza dire niente a nessuno, ad un certo punto torna in edicola il Dylan Dog pre-amenità varie (meteora/gnaghi/ghost/rania&c/papàbloch ecc.).
Ma così, senza nessuna giustificazione. Senza spendere mezza riga sul perchè e sul per come. Torna e basta.

Tutti capirebbero.
E penso che in via Buonarroti non arriverebbe mezza protesta.


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 Oggetto del messaggio: Re: #421 La variabile
MessaggioInviato: ven ott 01, 2021 6:30 pm 
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Messaggi: 1849
Località: Ἁρμαγεδών
Non sarebbe male Jones :) pero...
Non sarebbe neanche male che ci sia, da parte loro, uno straccio di giustificazione sul perché il mese prima Dylan chiamava Bloch papà e il mese dopo no; perché il mese prima Bloch era al suo posto come soprintendente e il mese dopo è di nuovo un pensionato (o, se si vuol tornare ancora più a ritroso nel tempo, perché è passato da soprintendente a ispettore: un downgrade?); perché prima Dylan era l'ex marito di Rania e ora solo un collega; perché Wells sino al mese prima era morto e ora ricompare miracolosamente...

Un piccolo escamotage narrativo per risolvere tanti perché.

Considerando poi che ci stanno passando storie primitive, non è escluso che in quelle Wells ci sia (e infatti si vocifera che sul ciclo Mana Cerace ci doveva essere), Bloch sia un pensionato/un ispettore, vi siano dialoghi che lasciano intendere che Dylan e Rania sono solo colleghi, che Dylan e Bloch non siano parenti... (storie naturalmente riplasmate/riadattate/riviste - in data odierna - per camuffare la loro appartenenza al periodo "pre-meteora")

Rivedere Wells, ad esempio, da un mese all'altro dopo che ci hanno detto che è morto, mi lascerebbe basito. E odorerebbe di doppia presa per i fondelli. Ecco perché - IMHO - un piccolo ciclo per chiudere definitivamente questo capitolo, con tutte le scorie tossiche della continuity, non sarebbe male. Almeno, anche il lettore, leggendo una storia imperniata sul più comune degli status quo, con tutti i personaggi al loro posto e nei loro rispettivi ruoli, non avrebbe modo di storcere le sopracciglia notando incongruenze e discrepanze inspiegabili :wink:

Dai, incrociamo le dita. Magari prima o poi riusciranno a capire che è indispensabile fare ordine :)

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